Soffre Mediaset in borsa per via della probabile revisione delle modalità di assegnazione delle frequenze Tv per il digitale terrestre.
Intorno alle 11,40 il titolo cede il 2,35% a 1,944 euro anche se con volumi modesti. Telecom Italia Media, che partecipa alla gara per i nuovi multiplex come Mediaset e Rai, sale dello 0,9%, l’indice dei media europei è piatto. Il listino milanese FTSEMib sale dell’1,3%. "Dopo il successo della recente asta per le frequenze (telefoniche), in cui il governo ha raccolto circa 4 miliardi di euro, tendiamo a escludere che una eventuale asta di frequenze Tv andrebbe deserta. Potrebbe anzi portare nelle casse dello stato almeno 1-1,5 miliardi di euro", commenta in una nota Mediobanca. "Un’asta sarebbe una notizia negativa per tutti quelli che hanno partecipato al beauty contest per l’assegnazioe di un nuovo multiplex, ma apprezzeremmo questa notizia perchè darebbe supporto al pacchetto di austerità recentemente approvato", conclude l’analista di Piazzetta Cuccia. Il governo ha accolto venerdì (a mercati chiusi) l’ordine del giorno presentato dalla Lega e sottoscritto da Pd e Idv per annullare la gara nella modalità beauty contest, che non prevede pagamento da parte delle emittenti. Ieri il ministro dello Sviluppo Corrado Passera ha confermato che la gara sarà "verosimilmente" rivista perchè "di fronte ai sacrifici chiesti agli italiani pensare che un bene dello stato possa essere dato gratuitamente non è tollerabile". Passera non ha spiegato come il governo intenda procedere, ma non ha escluso che le frequenze possano essere utilizzate anche per tecnologie non televisive. Secondo Repubblica il ministro proporrà a breve una pausa di un anno per arrivare poi a una vendita in asta agli operatori di telefonia mobile, dando parallelamente la possibilità a Mediaset e Rai di convertire le proprie frequenze Dvb-h (per la telefonia mobile) in Dvb-t (televisive). Una parte delle nuove frequenze sarebbe invece riservata ad operatori Tv più piccoli. La possibile revisione del beauty contest con cui devono al momento essere assegnate le frequenze digitali è sostenuta da una larga parte dell’opinione pubblica che ci ha letto un favore agli attuali operatori dominanti. Solo pochi giorni fa è stato pubblicato il rapporto sui media digitali in Italia commissionato dalla Open Society Foundation di Soros, in cui si chiede che ai grandi gruppi media già attivi nel settore televisivo siano attribuiti i nuovi multiplex solo con adeguato corrispettivo economico, mentre un’assegnazione gratuita potrebbe essere riservata a nuovi entranti e a televisioni locali, in modo da favorire il pluralismo. Uno dei punti più discussi è che dopo cinque anni le frequenze ottenute gratis con il beauty contest possano essere rivendute liberamente sul mercato. Recentemente il presidente di Telecom, proprietaria di TI Media, ha detto che un’asta sulle frequenze andrebbe deserta, vista anche la congiuntura difficile che sta vivendo il settore media, mentre Mediaset (che ha già quattro multiplex come la Rai) ha più volte sottolineato che – a differenza che nel caso delle tlc – le frequenze Tv necessitano di investimenti successivi per reti e contenuti e che in Europa le frequenze derivanti dal passaggio al digitale sono state assegnate gratuitamente. (Reuters)