"Contrariamente a quanto riportato da vari organi di stampa, probabilmente a causa di un equivoco, Mediaset non ha presentato alcun ricorso relativo all’emendamento sulle frequenze tv approvato in questi giorni dalla Commissione Finanze della Camera".
Lo precisa la societa’ in una nota. "Il ricorso di Mediaset – prosegue il comunicato – e’ stato depositato al Tar il 13 marzo 2012 e si riferisce al provvedimento ministeriale del 20 gennaio che aveva disposto la sospensione del "beauty contest". Non e’ detto che Mediaset partecipi all’asta delle frequenze tv". Lo ha affermato il presidente del gruppo, Fedele Confalonieri, oggi durante l’assemblea. "Parteciperemo? – si chiede – ancora non possiamo dirlo. Vedremo la disciplina dell’asta che fara’ Agcom". Sulla vicenda, aggiunge, "c’e’ stata demagogia, far pagare alle ricche televisioni le frequenze anziche’ diminuire i redditi dei cittadini con nuove tasse. Siamo proprio sicuri che l’asta produrra’ introiti significativi per lo Stato?". Secondo Confalonieri "la polemica sulla gratuita’ e’ strumentale. Calendario alla mano e’ iniziata alla fine dell’estate, proprio mentre era alle battute finali la procedura di assegnazione delle frequenze in beauty contest". Per il futuro, afferma ironicamente "possiamo fin da ora prevedere che neanche l’asta mettera’ fine alle polemiche sui regali, a meno che a Mediaset non venga ingiustamente impedito di partecipare. Andremo comunque avanti per difendere i nostri diritti". I vincoli previsti nella norma che elimina il beauty contest "non impediscono a nessuno di poter partecipare alla gara" di assegnazione delle frequenze tv. Lo ha precisato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, durante la conferenza stampa seguita al consiglio dei Ministri di oggi. I vincoli previsti nella norma che elimina il beauty contest "non impediscono a nessuno di poter partecipare alla gara" di assegnazione delle frequenze tv. Lo ha precisato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, durante la conferenza stampa seguita al consiglio dei Ministri di oggi. (AGI)