Sono state pubblicate le regole dettate da Agcom con la Delibera 277/13/CONS per l’assegnazione delle frequenze disponibili in banda televisiva per il DTT e misure atte a garantire condizioni di effettiva concorrenza e a tutela del pluralismo ai sensi dell’art. 3-quinquies del D.L. 16/2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 44/2012.
Il provvedimento è stato trasmesso al ministero dello Sviluppo economico al quale la legge n. 44 del 2012 affida il compito di approvare il bando di gara e di gestire la procedura. Nel merito, la delibera introduce una serie di modifiche rispetto allo schema approvato il 14 novembre 2012, sottoposto a consultazione pubblica tra i soggetti interessati e oggetto di una continua, approfondita interlocuzione con la Commissione europea. All’asta andranno frequenze che compongono tre reti televisive digitali terrestri nazionali con un diritto d’uso ventennale. "Per rispondere all’obiettivo di garantire un maggior grado di concorrenza e pluralismo nella diffusione dei contenuti, come richiesto anche dalla Commissione europea – spiega Agcom in un comunicato stampa – il provvedimento consente di concorrere per tutti e tre i lotti (L1, L2, L3) ai soli nuovi entranti o piccoli operatori (cioè che detengono un solo multiplex) e per due lotti agli operatori già in possesso di due multiplex; limita ad un solo multiplex la partecipazione degli operatori integrati, attivi su altre piattaforme con una quota di mercato superiore al 50% della tv a pagamento; esclude dalla partecipazione alla gara gli operatori che detengono tre o più multiplex". "In un’ottica di gestione efficiente dello spettro e di sviluppo futuro dei servizi destinati all’LTE – continua l’Autorità – è stato deciso di escludere dalla gara le frequenze dei lotti U di durata quinquennale previsti nel primo schema di provvedimento. Attraverso questo provvedimento l’Autorità ha individuato un percorso che dovrebbe portare a un riordino complessivo e di pianificazione delle risorse frequenziali nazionali assegnate alla televisione digitale terrestre e di risolvere così alcune criticità in un orizzonte di breve-medio periodo. L’Autorità, nell’ambito dei propri poteri e fino al mutare delle attuali condizioni tecnologiche e di mercato, assicurerà il rispetto del cap di 5 multiplex che ogni operatore può detenere anche al di fuori della gara". In realtà, la decisione dell’Agcom di restringere il numero dei mux destinabili ai nuovi player (o a player minori) ha preoccupato l’UE, che si è riservata (manifestando un’evidente diffidenza verso il nostro paese ancora al centro di una procedura d’infrazione) di approfondire le scelte dell’ente italiano soprattutto in relazione alle critiche pervenute da operatori ed esperti, che reputano i canali che andranno all’asta di qualità inferiore (in relazione al parco antenne dell’utenza e alla tipologia della banda utilizzata) rispetto a quelle sottratte dal dividendo interno per risolvere i problemi interferenziali figli di una cattiva pianificazione adottata per la migrazione al DTT e per lo sviluppo della tecnologia LTE. (E.G. per NL)