Si complica il percorso per la riassegnazione dei canali del cd dividendo esterno (segmento 61-69 UHF più altri canali inutilizzati dalle tv nazionali e locali).
I tecnici del servizio Bilancio del Senato hanno infatti espresso perplessità sul meccanismo e sulle scadenze individuate, che renderebbero poco appetibile per gli operatori telefonici la partecipazione alle gare. Gli esperti dello Stato ritengono poi elevato il rischio di contenziosi con gli operatori di rete locali assegnatari dei canali dal 61 al 69 UHF. Nel dossier del Servizio Bilancio del Senato è sottolineato che i quindici mesi previsti tra la materiale acquisizione delle frequenze, liberate dal passaggio dalla tv analogica a quella digitale (il 12 dicembre 2012), e l’esborso effettuato (il 30 settembre 2011) “potrebbe costituire un deterrente rispetto alla decisione di prendere parte alla gara in oggetto”. Inoltre, “un numero rilevante di emittenti locali, che hanno ricevuto un’assegnazione pluriennale” per l’uso di una frequenza “potrebbero innescare procedure di contenzioso per tentare di evitare, o quanto meno rimandare, l’abbandono delle frequenze acquisite prima della scadenza del titolo: la considerazione di tale eventualità potrebbe dunque scoraggiare eventuali concorrenti o per lo meno rallentare la procedura d’asta”. (A.M. per NL)