La gara per l’assegnazione delle frequenze televisive frutto del cosiddetto dividendo digitale non potrà essere avviata prima dell’inizio del 2014.
Lo ha detto il vice-ministro per lo Sviluppo economico, Antonio Catricalà, durante un’audizione alla commissione Lavori pubblici del Senato. Tenuto conto che, dal momento della condivisione del bando e la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, dovrà trascorrere almeno un mese per la presentazione delle domande di partecipazione, "almeno un altro per la verifica delle stesse, più un altro ancora per l’avvio effettivo della gara, è molto probabile che le operazioni finiscano per chiudersi all’inizio del 2014, salvo sorprese", ha detto Catricalà. L’ex presidente dell’Antitrust ha ricordato che l’11 giugno scorso ha "inviato ai competenti commissari Joaquim Almunia (concorrenza) e Neelie Kroes (audiovisivo) gli schemi di bando e di disciplinare predisposti in base al regolamento dell’Autorità. Si tratta di un impegno, quello di far conoscere preventivamente alla Commissione europea tutti i provvedimenti alla gara di assegnazione delle frequenze, preso nel 2009 dal Governo italiano nell’ambito della procedura d’infrazione ancora aperta". Al momento, ha aggiunto il vice-ministro, "non vi è stato ancora alcun contatto da parte degli uffici di Bruxelles, ma è prassi costante che gli atti di una certa complessità vengano esaminati da diverse strutture, compreso il Servizio giuridico. Certamente, finché non avremo un preventivo assenso dalla Commissione non potremo procedere ed è molto probabile che della questione se ne debba riparlare dopo la pausa estiva". (Reuters)