Il gruppo Cairo Communication, unico partecipante all’asta per le frequenze tv, si è aggiudicato la gara per i diritti d’uso per 20 anni del multiplex indicato come lotto L3.
Lo ha reso noto lo stesso patron del gruppo, Urbano Cairo, uscendo dall’assemblea della Lega calcio, precisando che l’offerta fatta è di 31,6 milioni di euro. In prospettiva dell’aggiudicazione del mux, un paio di settimane fa, attraverso la controllata Cairo Network S.r.l., il provider di La 7 e La 7D (programmi attualmente trasportati su uno dei mux di TIMB) aveva sottoscritto con EI Towers S.p.A. (“EIT”) un Term Sheet degli accordi per la realizzazione e la successiva gestione tecnica pluriennale in modalità full service (ospitalità, assistenza e manutenzione, utilizzo della infrastruttura di trasmissione, etc.) della rete del bouquet. Gli accordi con EIT prevedono: 1) la copertura garantita a regime pari a oltre 94% della popolazione (allineata ai mux nazionali a maggior copertura); 2) un corrispettivo a favore di EIT per la prima fase (2015-2017), nel corso della quale avrà luogo la realizzazione, la messa in esercizio della rete e il primo periodo di esercizio della stessa, pari a circa €14 milioni complessivi per l’intero triennio (comprensivi del corrispettivo per la messa a disposizione dei trasmettitori); 3) un corrispettivo a regime a favore di EIT (a partire dall’anno 2018) pari a €18,3 milioni annui (comprensivi del corrispettivo per la messa a disposizione dei trasmettitori); 4) un onere annuo per EIT a favore di Cairo Network S.r.l., compreso tra €0 ed il valore massimo di €4 milioni, a partire dal 2018, qualora la banda disponibile sul mux non sia integralmente utilizzata da Cairo Network S.r.l. (facoltà di recesso libero da parte di Cairo Network S.r.l. a partire dal 1° gennaio 2025). Resta a questo punto da capire se la capacità trasmissiva del nuovo carrier verrà utilizzata esclusivamente in proprio – cioè per trasportare programmi prodotti da Cairo (ovviamente ulteriori rispetto a La 7 e La 7D) – ovvero anche in conto terzi, entrando cioè in concorrenza con gli altri trasportatori DTT. Secondo alcune voci, la più probabile è la seconda ipotesi, posto che Cairo avrebbe già avviato pretrattative in tal senso. Ancora da definire, invece, la destinazione dei due lotti di frequenze (L1 e L2, i meno appetibili) residuati dalla gara per l’assegnazione del dividendo interno, andata semideserta. In attesa che l’UE (che ha in corso una procedura d’infrazione contro l’Italia sul tema delle restrizioni d’accesso al sistema televisivo del nostro paese) esami il fascicolo che il governo dovrà presentare sull’esito della gara, si profilano due ipotesi per l’utilizzo delle frequenze: la prima (più probabile) è che i canali nella disponibilità statale vengano utilizzati per risolvere – almeno parzialmente – le problematiche interferenziali con gli stati esteri; la seconda è che venga indetta una nuova gara, con prezzi ribassati. (M.L. per NL)