«Abbiamo deciso di sospendere per 90 giorni la procedura di assegnazione delle frequenze per avere il tempo di definire al meglio la destinazione delle frequenze».
Lo ha riferito il ministro allo Sviluppo Economico Corrado Passera (foto), in relazione alla controversa gara non competitiva (cd. beauty contest) per l’assegnazione del dividendo interno, cioè le frequenze digitali tv ritagliate dal Piano di Assegnazione delle Frequenze dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Passera ha precisato che sul beauty contest ha «informato il cdm dopo aver rivalutato la situazione» insieme all’Agcom e agli organismi europei. Inviperita Mediaset, che inizialmente, per tramite del suo azionista di maggioranza (l’ex premier Silvio Berlusconi), aveva mostrato una certa indifferenza sulla questione, salvo poi cambiare rotta aggredendo progressivamente la tendenza politica a favorire la trasformazione della miliardaria regalia frequenziale (le frequenze del digital dividend interno valgono tra i 3 ed i 6 mld di euro) in un’asta competitiva a cui parteciperebbero anche i telefonici interessati a nuove risorse radioelettriche per lo sviluppo dell’internet mobile. "Appresa la notizia della sospensione della procedura del beauty contest per le frequenze digitali tv, Mediaset ritiene che tale atto sospenda in realtà una situazione di legalità che deve invece essere al più presto ristabilita", fa sapere il Biscione in un lungo ed aggressivo comunicato stampa. "Al di là delle mistificazioni circolate, il beauty contest è assolutamente legittimo. L’iter che ne ha guidato la realizzazione è stato asseverato passo per passo, fin nelle più dettagliate previsioni, da Agcom, Ministero dello Sviluppo Economico e Commissione Europea. Si tratta di una procedura equa, trasparente e non discriminatoria in grado di mettere la parola fine all’annosa querelle aperta in materia dalla UE contro l’Italia – continua il gruppo televisivo milanese – Che l’assegnazione fosse attuata senza asta a rilanci, ma sulla base di parametri comunque economici come gli investimenti effettuati e previsti, la solidità del progetto industriale e le capacità professionali dimostrate, è stato condiviso ufficialmente dalla Commissione Europea e la stessa Commissione ha concordato il diritto degli operatori integrati a partecipare all’assegnazione con limiti e obblighi cogenti. E’ questa la lampante dimostrazione che il beauty contest non regala niente a nessuno, tanto meno agli operatori integrati come Mediaset che nel passaggio dall’analogico al digitale sono stati già penalizzati con la perdita di un multiplex ciascuno. In più, Mediaset ha sempre acquisito sul mercato, pagandole, le frequenze in uso e ogni anno versa allo Stato un cospicuo canone di concessione calcolato in percentuale sul proprio fatturato". "Quando lo Stato avvia ufficialmente una procedura pubblica di assegnazione di un bene, prende un impegno preciso con chi vi aderisce sostenendo investimenti – insiste Mediaset – E tutti noi operatori riconosciuti idonei all’assegnazione – pubblici, privati, nazionali o locali – abbiamo a nostra volta preso impegni e abbiamo il diritto di pretendere che lo Stato mantenga i propri. Mediaset confida quindi che il Ministero e il Governo restituiranno certezza al diritto. E in attesa di conoscere i contenuti del provvedimento, si riserva di valutare le azioni necessarie alla tutela degli interessi di una società quotata". «Il bando di gara emesso dal ministero dello Sviluppo – ha intanto spiegato un tecnico al Corriere della sera – si basava su una delibera dell’Agcom che aveva stabilito il regolamento. Dunque per cambiare le regole non è necessario un provvedimento di legge. Ora, dunque, dovrebbe spettare di nuovo all’Autorità presieduta da Corrado Calabrò rivedere il regolamento qualora ci dovesse essere tra tre mesi una nuova gara». Il ministro dello Sviluppo, per parte sua, ha aggiunto che «essendo le frequenze una risorsa scarsa e preziosa, ci siamo presi il tempo per identificare destinazioni più coerenti con il piano di crescita, equità e rigore che questo governo sta realizzando». Al momento, la commissione nominata per gestire l’assegnazione del dividendo con la formula del beauty contest (costituita da Giorgio d’Amato, Vincenzo Franceschelli e Francesco Troisi, direttore della D.G.P.G.S.R. del MSE-Com) non ha ancora ricevuto una comunicazione ufficiale della decisione governativa. (M.L. per NL)