La legge 220/2010 prevede che entro il 31 dicembre 2012 le emittenti locali che hanno aderito alla c.d. liberazione volontaria delle frequenze dovranno rilasciare le stesse alle compagnie telefoniche che le utilizzeranno per i servizi in banda larga.
"Il Ministero ha già comunicato a molte emittenti gli importi spettanti", ricorda la Federazione Radio Televisioni (FRT) in una nota del 5 novembre, ma "l’iter non è ancora completato in quanto l’amministrazione è in attesa di ricevere l’assenso dell’Agcom relativamente alle emittenti che hanno perfezionato compravendite di impianti nel periodo immediatamente precedente all’avvio della procedura di dismissione". "Per poter liberare le frequenze entro i termini previsti dalla legge sarà tuttavia necessario procedere ad un vero e proprio mini switch-off (che dovrebbe aver luogo entro la fine di novembre) attraverso un calendario con le date di spegnimento degli impianti che sarà reso noto a breve dal ministero"; continua la federazione, che sottolinea come sia strettamente collegata alla procedura di rottamazione "l’assegnazione delle frequenze digitali, mediante il ricorso alle graduatorie regionali, nelle regioni passate alla nuova tecnologia entro il 31 dicembre 2010. Infatti, ai sensi del D.M. 23 gennaio 2012, nel caso in cui non venga raggiunto il numero delle frequenze effettivamente da liberare, è previsto che l’eventuale stanziamento non assegnato vada corrisposto a quei soggetti che perderanno le frequenze in quanto non collocati in posizione utile nelle graduatorie regionali". "Con la chiusura di tali procedure – conclude la FRT – potrà, finalmente, dirsi concluso il sofferto processo di digitalizzazione. Ricorsi al TAR permettendo". (D.A. per NL)