Gli operatori telefonici hanno manifestato al governo le loro perplessita’ sull’asta per la banda resa disponibile dal dividendo digitale e dalla quale Giulio Tremonti conta di incassare 2,4 miliardi entro il prossimo 30 settembre.
Secondo i principali gestori italiani sarebbero troppe le incognite alle quali dovrebbero esporre le loro aziende, tutte quotate in borsa, come anticipato ieri da MF-Milano Finanza. Le frequenze sono infatti occupate da operatori di tv locali, a volte con un titolo ventennale (dove gia’ c’e’ stato lo switch off), a volte senza nessun titolo, e poco propensi ad abbandonare la banda impegnata. Per le imprese di tlc sarebbe difficile spiegare ai propri azionisti un esborso enorme per un bene che non si sa quando sara’ disponibile e quando, dunque, comincera’ a generare ricavi. Gli operatori avrebbero avanzato due proposte. La prima, preferibile, sarebbe quella di pagare quanto dovuto solo una volta che le frequenze saranno tutte libere e disponibili. La seconda, invece, prevede il pagamento immediato ma a fronte di un fortissimo sconto (cifre non se ne fanno, ma si parla di una riduzione superiore al 50%). (MF Dow Jones)