"La dismissione volontaria dei canali 61-69 è sostanzialmente inattuabile nella maggior parte delle fattispecie concretamente sussistenti".
E’ uno dei passaggi della lettera inviata dal Presidente della’Associazione Tv Locali FRT, Maurizio Giunco, – congiuntamente ad Aeranti-Corallo – al Sottosegretario allo sviluppo economico, Massimo Vari. Giunco ha apprezzato la ripresa del confronto tra il Ministero e le associazioni di categoria avviata dal Sottosegretario nei giorni scorsi, ritenendo fondamentale il confronto in un momento particolarmente delicato per il settore come quello attuale. Tuttavia, secondo l’esponente della FRT, molte delicate questioni non sono state trattate in maniera soddisfacente, a partire dalle risposte alle richieste di chiarimenti e informazioni, formulate ai sensi dell’art. 4, comma 5 del Decreto 23 gennaio 2012 del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze , relative alla dismissione volontaria delle frequenze. Giunco ha inoltre fatto presente che alcune delle risposte ai quesiti non appaiono coerenti con il quadro legislativo e regolamentare in materia. Per questo motivo ha presentato, unitamente ad Aeranti-Corallo, istanza alla DGSCER per il riesame in autotutela delle risposte stesse. Per la FRT l’eventuale accoglimento di tale istanza favorirebbe certamente l’applicabilità del decreto, ma anche in tale ipotesi molto difficilmente sarà possibile pervenire alla liberazione di tutti i canali 61-69 Uhf secondo le procedure di dismissione volontaria previste dal sopracitato Decreto. Per tale motivo la Federazione ha presentato una nuova istanza al Sottosegretario Vari per chiedere la proroga dei termini di presentazione delle domande. Le questioni irrisolte riguardano anche il passaggio al digitale terrestre programmato nel 2012. Sul punto FRT Tv Locali e Aeranti-Corallo hanno notificato alla DGSCER, a tutela delle imprese associate, un atto di diffida stragiudiziale. Infatti, le due associazioni fanno presente che il ritardo nella pubblicazione dei decreti di fissazione delle date relative agli switch-off e il ritardo nell’emanazione, da parte dell’Agcom, del piano di assegnazione delle frequenze per le regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, con conseguente ritardo nella emanazione, da parte del Ministero, dei bandi per l’assegnazione dei diritti di uso e per l’attribuzione delle numerazioni “LCN”, impedisce di effettuare la transizione nelle suddette regioni nei tempi calendarizzati. Giunco ha peraltro sottolineato al Sottosegretario Vari che le associazioni hanno sempre condiviso l’importanza della transizione al digitale, impegnandosi attivamente per la relativa realizzazione ma non sono tuttavia accettabili scelte inadeguate per il settore, soprattutto, laddove sia possibile pervenire ad una transizione ampiamente diversa.