Il TAR Lazio, a seguito di ricorsi di alcune tv locali, con tre diversi provvedimenti cautelari monocratici, ha sospeso il decreto 23/01/2012 del MSE, di concerto con il MEF, avente ad oggetto l’attribuzione delle misure compensative finalizzate al volontario rilascio di porzioni di spettro funzionali alla liberazione delle frequenze nella banda 790-862 MHz (canali 61-69).
La sospensione è stata disposta fino all’udienza di trattazione collegiale del 18 aprile 2012 dove il provvedimento cautelare potrà essere confermato, modificato o revocato. Tale provvedimento fa emergere, come più volte lamentato dalle associazioni Aeranti-Corallo e Associazione Tv Locali Frt, "l’erroneità delle scelte normative operate in ordine alla transizione al digitale terrestre, anche a prescindere dalle specificità del Decreto 23 gennaio 2012, che, peraltro, a causa del relativi tecnicismi, si è rivelato inattuabile in molte fattispecie concretamente esistenti". Aeranti-Corallo e Associazione Tv Locali Frt evidenziano, altresì, che "a fronte di una situazione assolutamente incerta di disponibilità frequenziali non sono state ancora rese note le modalità per l’assegnazione definitiva dei diritti di uso nelle regioni già digitalizzate al 31 dicembre 2010". Inoltre il ritardo nella pubblicazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico dei decreti di fissazione delle date relative agli switch-off 2012 e il ritardo nella emanazione da parte della Agcom del piano di assegnazione delle frequenze per le regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, con conseguente ritardo nella emanazione da parte del Ministero dei bandi per l’assegnazione dei diritti di uso delle frequenze e per l’attribuzione delle numerazioni “LCN” impedisce, a parere di Aeranti-Corallo e della Associazione Tv Locali Frt, di effettuare la transizione nelle suddette regioni nei tempi calendarizzati. Al riguardo, gli enti esponenziali hanno notificato nei giorni scorsi alla DGSCER del Ministero dello Sviluppo Economico un atto di diffida al rispetto delle norme in materia e stanno valutando ora un ricorso in sede giudiziale, a tutela delle imprese televisive locali associate. Le associazioni delle tv locali, nel ribadire "il proprio giudizio assolutamente critico sulla politica del Governo in materia, auspicano infine la riapertura di un effettivo confronto con il Ministero dello Sviluppo Economico finalizzato alla definizione di un processo di digitalizzazione condiviso con le imprese e al raggiungimento degli obiettivi generali della transizione, nonché alla salvaguardia del pluralismo informativo, dell’occupazione lavorativa nel comparto e dell’interesse generale dell’utenza". (M.L. per NL)