DTT, delibera Agcom su criteri migrazione, CNT-TPD: “L’Autorità spinge tv locali e indipendenti verso il baratro”

antenna20radiotelevisiva20Valcava - DTT, delibera Agcom su criteri migrazione, CNT-TPD: "L'Autorità spinge tv locali e indipendenti verso il baratro"
Durissima presa di posizione dell’associazione CNT-Terzo Polo Digitale a riguardo della delibera dell’Agcom del 7 aprile 2009 che avvia il percorso per il definitivo spegnimento delle reti analogiche e la conversione delle reti digitali esistenti. Con lo switch off "risulterà disponibile un dividendo nazionale di 5 reti", che verrà "messo a gara" con criteri di "massima apertura alla concorrenza". In particolare, le cinque reti messe a gara, saranno divise in due parti: una, pari a tre reti, sarà "riservata a nuovi entranti" e dunque saranno esclusi i soggetti come Rai e Mediaset che hanno più di due reti nazionali in tecnica analogica; la seconda, pari a due reti, sarà aperta "a qualsiasi offerente", ma ci sarà un limite di cinque multiplex per ciascun operatore. La delibera si inserisce nel contesto della procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea a carico dell’Italia nel 2006 e stabilisce che le 21 reti nazionali in tecnica digitale (DVB-T) saranno così suddivise: a) 8 reti saranno destinate alla conversione delle attuali reti analogiche; b) 8 reti saranno dedicate alla conversione in tecnica singola frequenza delle attuali reti digitali esistenti che oggi utilizzano il sistema della multifrequenza; c) all’esito della conversione dell’attuale sistema televisivo nazionale risulterà disponibile un dividendo nazionale di 5 reti che sarà messo a gara. nel caso in cui uno degli operatori che attualmente gestisce 3 reti nazionali analogiche risulti, in esito alla gara, aggiudicatario di un multiplex, sarà obbligato a cedere il 40% della capacità trasmissiva di tale multiplex a terzi fornitori di contenuti indipendenti; qualora l’operatore che attualmente ha due reti nazionali analogiche vinca tutti e due i multiplex della seconda parte, sarà obbligato a cedere il 40% della capacità trasmissiva di uno dei due multiplex a terzi fornitori di contenuti indipendenti. La gara di assegnazione delle frequenze sarà indetta dal MSE-COM sulla base delle regole stabilite dall’Agcom. Il CNT-TPD ritiene come sarebbe presto tradotto in pratica quanto stabilito dall’Agcom: "Un prossimo disastro. Si va già predicando che per effettantenna20radiotelevisiva20Valcava 1 - DTT, delibera Agcom su criteri migrazione, CNT-TPD: "L'Autorità spinge tv locali e indipendenti verso il baratro"o di tale delibera Rai e Mediaset avranno un multiplex in meno. Fantasia". Andiamo con ordine: la delibera riguarda le reti digitali (multiplex) in Dvb-T; Rai e Mediaset ne avranno due per l’analogico e due per il digitale. Mediaset, oggi, ha due reti digitali in Dvb-t e tre reti analogiche. Telecom Italia Media, che ha due reti analogiche e due digitali, ne avrà tre, mentre una è prevista per Rete A, Europa 7, D-Free e ReteCapri (che insiste per averne due, avendo già due mux operativi denominati Alfa e Omega). "In tutto, sedici reti nazionali, alle quali si aggiungono le cinque che, come detto, saranno assegnate con procedura competitiva: per tre reti sono escluse Rai e Mediaset e TI media che potranno entrare in gara per le altre due", incalza il CNT-TDP. Che insiste: "Rai e Mediaset potranno conquistarne una a testa, la quinta, con l’obbligo, per cinque anni, di cedere a terzi il 40% della capacità trasmissiva della quinta rete. A queste 21 reti nazionali (16+5) in DVB-T, però, se ne devono aggiungere, per le tv nazionali, 3 o 4 in Dvb-H per un totale di 25 reti digitali nazionali. Tre per la tv mobile sono già assegnate, una a Rai, una a Mediaset e la terza a H3G. La quarta, se ci sarà spazio nell’etere, andrà in gara. Mediaset e Rai potranno quindi arrivare a cinque reti più una per la tv mobile!, con il solo limite del 40% su una rete per cinque anni. Questa riserva è solo l’ultima trovata furbesca per confermare il monopolio, creare barriere insuperabili all’ingresso. Anche il più sprovveduto operatore sa bene che pochi canali gestiti da terzi e per giunta divisi su vari multiplex non potranno competere con la potenza di fuoco di Rai e Mediaset". CNT ricorda, inoltre, che "in Sardegna, la cui situazione è stata contestata dalla Commissione Ue, che ha preteso di stabilire nuove regole, Rai e Mediaset hanno cinque reti in Dvb-t più una in Dvb-h. ANTENNA%20MARZIO - DTT, delibera Agcom su criteri migrazione, CNT-TPD: "L'Autorità spinge tv locali e indipendenti verso il baratro"TiMedia ha quattro reti e, a meno di non vincere una gara cui difficilmente parteciperà, sarà l’unica ad averne realmente una in meno. Altro che pluralismo". Per il CNT-TPD, cioò confermerebbe l’attuarsi dello scenario da sempre temuto: la trasposizione del duopolio dall’analogico al digitale. Prosegue l’associazione: "Per effetto della delibera, inoltre, ad avere la peggio saranno le televisioni locali che, oltre agli ancora persistenti problemi di disparità e non pluralismo nel mercato della programmazione, degli impianti di trasmissione, ecc., devono subire la potenza di fuoco dei riconfermati duopolisti. Insomma, si rischia di ritornare ai tempi del Decreto Legge Pagani degli anni ‘90, quando oltre 500 emittenti locali rischiavano di essere cancellate; allora il CNT-TPD paragonò tali emittenti alle alici: dalle profondità del mare attaccate dai predatori come Mediaset, e in superficie attaccate dai gabbiani come la Rai. Oggi, le emittenti locali tornano ad essere alici, stavolta attaccate in profondità dai predatori Rai e Mediaset, mentre in superficie arriva l’attacco del monopolista satellitare Sky e quello delle istituzioni governative. Inoltre ricordiamo che la Corte di giustizia europea con la storica sentenza 31/01/08 diceva che il periodo transitorio che ha permesso a Mediaset di continuare a far funzionare Rete 4 è illegittimo. La stessa sentenza diceva che tutte le leggi – Maccanico, la 66 del 2001 del governo Amato, la Gasparri, il Dl “Salva Rete4” di Berlusconi ecc. sono illegittime. Dovevano essere disapplicate. Ad oggi ne’ ministero, ne’ Agcom, ne’ i giudici hanno ancora provveduto ad applicare la sentenza".

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