Nel 2015 si terrà a Ginevra la Conferenza Mondiale delle Radiocomunicazioni (WRC-15) nel corso della quale, secondo la Federazione Radio Televisioni (FRT), "è ormai evidente quale sarà la posizione dell’Italia in merito alla futura destinazione della banda 700 Mhz (canali 50-60 UHF)".
"L’Italia infatti sosterrà l’attribuzione della banda ai servizi broadband invece che a quelli per la radiodiffusione televisiva digitale terrestre, come attualmente previsto", spiega in una nota la Federazione. Del resto, "la stessa Agcom nello schema di provvedimento per l’assegnazione dei 5 multiplex del dividendo interno ne ha già tenuto conto. Questa volta, a differenza di quanto avvenuto con la banda 800 Mhz, la riduzione degli spazi frequenziali interesserà non solo le tv locali ma anche quelle nazionali". Ne consegue, per il sindacato di categoria, che "per preservare l’attuale offerta le emittenti televisive dovranno quindi far leva sulla nuova tecnologia DVB-T2, che consentirà di trasmettere 12 programmi da ogni singolo multiplex al posto degli attuali 6". Circostanza, conclude la FRT, che "comporterà per le emittenti televisive (ma anche per gli utenti) la necessità di dover effettuare ulteriori investimenti al solo fine di mantenere la situazione attuale". (M.L. per NL)