Come noto, il governo ha varato (sotto forma di decreto legge) un provvedimento che assegna diversi canali televisivi utilizzati dalle tv locali (61-69 UHF) alla telefonia di quarta generazione (4GSM) per lo sviluppo del web in mobilità e per l’estensione della banda larga.
Secondo il CARTv (Coordinamento Associazioni Radio Tv), soggetto a cui fanno riferimento le sigle sindacali Conna, Comitato Radio Tv Locali, REA e CNT "Le conseguenze di tale provvedimento governativo sono di diversa natura: il provvedimento se attuato, causerebbe un sensibile peggioramento dell’impatto ambientale per via della installazione e/o potenziamento di centinaia di nuove torri telefoniche nelle città: le nuove reti saranno organizzate similmente alle attuali GSM con trasmettitori capaci di innalzare sensibilmente il livello elettromagnetico presente nelle vicinanze delle torri telefoniche con ricadute negative per la tutela della salute dei cittadini; i segnali emessi dalla futura rete 4GSM , creeranno una serie di problemi di compatibilità con la ricezione della Televisione Digitale Terrestre con la conseguenza inevitabile che l’utente dovrà ancora pagare di tasca propria per modificare l’impianto di ricezione con adeguati filtri ed acquistare nuovi decoder in grado di supportare tali problematiche". Per il CARTv "Molte imprese televisive locali e multiregionali che utilizzano queste frequenze di trasmissione da ben oltre trent’anni, secondo quanto riportato nel decreto legge n.34/11 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 31 marzo scorso, verrebbero espropriate in favore delle compagnie telefoniche. L’inaudito provvedimento, che contraddice grossolanamente l’atteggiamento di sostegno alle aziende e che attenta gravemente allo stato di diritto, in sostanza, prevede di sopprimere un servizio gratuito di comunicazione televisiva offerta dalle emittenti locali per consegnarlo nelle mani del business delle compagnie telefoniche multinazionali". "Tale esproprio – conclude il coordinamento associativo – è in contrasto con la libertà di comunicazione (articolo 21 della Carta) e con la libertà d’impresa (articolo 41 della Carta); pertanto il CARTv si appellerà in tutte le sedi competenti per la tutela dei diritti degli operatori delle reti televisive locali".