DTT. CRTL: Governo chiude gara canali tv assegnati a operatori tlc per 3,9 mld e si prepara a regalarne altri a Mediaset e TV nazionali. Chiederemo allo Stato oltre 5 mld di danni

"Cosa altro ci resta da fare? La nostra dignità d’impresa è stata calpestata. Altro che “grande successo di incassi in tempi di crisi”, come pavoneggiano al Ministero dello Sviluppo Economico!".

Lo sfogo è del Comitato Radio Tv Locali, che. il giorno dopo il proclama del ministro allo Sviluppo Economico Paolo Romani sull’esito (superiore alle aspettative) dell’asta per il dividendo esterno (canali UHF 61 69 ed altre frequenze disponibili per il potenziamento dell’internet mobile), interviene sulla controversa decisione governativa di regalare 6 mux nazionali ai principali operatori nazionali (Mediaset, RAI, Telecom Italia) ed internazionali (Sky) attraverso la gara non competitiva (beauty contest) per l’attribuzione del dividendo interno. "Facile incassare espropriando le aziende tv locali del loro bene primario, le frequenze.  Facile è stato pure scrivere una legge che ci impedisce di ricorrere al TAR per ottenere sospensive", insiste il CRTL. "Ed i Garanti della Costituzione? Tempi troppo lunghi che mal si conciliano con il “mordi e fuggi” in atto. Ma i conti per lo Stato sull’operazione “Esproprio Frequenze”, non tornano. Proviamo a ricapitolarli: 1) incasso per le frequenze della gara tra le telecom = +4,0 miliardi; 2) perdita stimata per le frequenze regalate alle TV nazionali = – 3,0 miliardi; 3) perdita stimata per il risarcimento che richiederanno le Tv locali = -5,0 miliardi; 4) perdita prevista per lo Stato su espropri e assegnazioni delle frequenze televisive: – 4 miliardi." Chi quindi trarrà vantaggio da questa scellerata politica? – continua la nota dell’ente esponenziale –  Sicuramente le telecom, Mediaset e relativi azionisti". E proprio gli operatori di tlc, secondo il CRTL sarebbero "i migliori clienti pubblicitari di Mediaset", in grado di determinare "un fatturato complessivo attuale di circa 340 milioni di euro all’anno". "E cosa c’è di strano? – conclude la rappresentanza delle tv locali – Un altro “bottino” spartito tra amici. Ma qui la perdita più triste per l’Italia sarà sul pluralismo informativo, sempre più concentrato nelle mani dei soliti noti". (A.M. per NL)

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