”Truffa delle frequenze tv, Far West dell’etere, mancati incassi per lo Stato, canali impacchettati e munificamente donati a Rai e Mediaset a spese dei contribuenti, tagli dei fondi alle emittenti locali, attacco al pluralismo: la transizione verso il digitale terrestre non e’ rosea, faccio mia la denuncia del saccheggio dell’etere espressa dalla stampa nazionale”.
Ad affermarlo con determinazione e’ il referente per i Corecom nella Conferenza dei presidenti delle Assemblee regionali e delle Province autonome e presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Onofrio Introna, che rinnova a nome dei Consigli regionali la richiesta di un incontro urgente al ministro Romani e all’Agcom, per discutere insieme ai Corecom non solo del passaggio al digitale per le regioni ancora in attesa di risposte sui numerosi problemi irrisolti, "ma anche e soprattutto del futuro delle emittenti locali, del regolamento per la destinazione dei fondi della 448 e del ruolo delle Regioni”. ”Le preoccupazioni si aggiungono ai dubbi e ai problemi tecnici che stanno ritardando lo switch off nelle ultime aree non ancora digitalizzate”, fa notare il responsabile nazionale per la comunicazione nel coordinamento dell’organismo che riunisce i presidenti delle Assemblee elettive. Introna lamenta le ”incertezze che stanno accompagnando l’intera transizione”, insistendo nella denuncia. ”Le Regioni non intendono rimanere alla finestra” e proprio nel giorno in cui il Consiglio di Stato conferma il ruolo dei Corecom nell’assegnazione della numerazione dei canali, vogliono ”dire la loro sull’asta e sui regali che il governo si accinge a dare ai piu’ forti”. ”In un periodo di vacche magre – aggiunge – omaggiare i soliti noti (Rai e Mediaset) di frequenze che valgono 3 miliardi, significa non solo pugnalare alle spalle il sistema radiotelevisivo locale e il pluralismo, ma anche disconoscere i diritti elementari dei cittadini, gia’ chiamati a grandi sacrifici per salvare il Paese, in questo momento difficile”. Nel momento in cui si apprende che le offerte per l’attribuzione dei canali dal 61 al 69 ammontano a 2,3 miliardi prima dell’asta, ”l’assegnazione gratuita di 6 multiplexer DTT nazionali non fa che rafforzare il duopolio e affossare il pluralismo’, a scapito delle emittenti locali. Queste perdono le frequenze migliori senza poter nemmeno ricorrere al Tar, che riconoscerebbe loro solo un ristoro economico”. ”In tempo di crisi, quando il mancato introito anche di pochi euro da parte dello Stato si scarica sulle famiglie e sull’italiano medio – osserva Onofrio Introna – poniamo con forza il problema politico al Ministero e all’Agcom: l’assegnazione delle nuove frequenze digitali tv a Mediaset e Rai avviene a titolo gratuito (un simpatico cadeau per le aziende), perche’ invece non mettere a bando le 6 frequenze che si vanno a regalare? Un’asta regolare sarebbe in grado di garantire tre miliardi di euro, in tal modo difenderemmo non solo le casse dello Stato ma anche il pluralismo e i cittadini stessi. Sono loro, gli italiani, i veri ”azionisti’ del Governo e delle Autorita’ indipendenti ed e’ nostro dovere intervenire”. Secondo il referente nazionale dei Corecom, potrebbe essere destinato alle emittenti locali ”una parte del tesoretto delle frequenze digitali ritagliato da Agcom per aumentare il pluralismo tv in ossequio agli impegni assunti dal governo italiano con l’UE e quello che eventualmente si ricaverebbe dalla nuova asta del beauty contest. L’emittenza, infatti, vede aggiungere al danno la beffa, ovvero l’esproprio coatto delle frequenze per regalarle a Rai e Mediaset”. Molte regioni italiane hanno gia’ messo a disposizioni risorse notevoli per aiutare le antenne locali nella transizione al digitale, ”ma non sappiamo ancora come i problemi saranno risolti. Uno slittamento non inferiore a sei mesi per il processo di assegnazione del digital dividend interno sembra piu’ che probabile, per non parlare del contenzioso gia’ in atto e che potrebbe esplodere”. ”Portero’ problemi e proposte – conclude il presidente Introna – al centro di incontri nazionali con i vertici dei Corecom e con i colleghi dei Consigli regionali, in programma gia’ nei prossimi giorni”. (ASCA)