Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di Persidera – operatore di rete DTT partecipato da TIM (70%) e GEDI (30%) ma che entro fine anno passerà alla joint venture F2i (fondo di investimenti)-EI Towers (gruppo Mediaset) – di ottenere, nell’ambito del processo di refarming della banda 700 MHz, un ulteriore mezzo mux oltre ai due e mezzo che già controlla.
Il nodo del mezzo mux x 3
Una decina di giorni fa, si era infatti conclusa l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze in ambito nazionale, secondo i criteri di cui alla Delibera n. 129/19/Cons Agcom. Tale procedura ha condotto all’attribuzione di 2,5 mux a testa a RAI, Mediaset (Elettronica Industriale) e Persidera. Un mux all’intesa Wind (3lettronica Industriale) e Prima Tv e mezzo mux a testa a Cairo Network, Premiata Ditta Borghini e Stocchetti di Torino (gruppo Telecapri) ed Europa Way (Europa 7).
A conclusione dell’istruttoria, il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato gli esiti (rivedibili) della procedura di cui all’articolo 1, comma 1031 della legge n. 205/2017, modificata dall’articolo 1, comma 1104 della legge n. 145/2018, come da determine del Ministero dello sviluppo economico del 05/08/2019.
La genesi della vicenda giudiziaria
Esattamente un anno fa, il Consiglio di Stato aveva chiesto all’Agcom di considerare che Persidera era stata trattata con sfavore al momento dell’assegnazione delle frequenze per il passaggio al digitale e di porre rimedio a quella situazione di squilibrio di partenza nell’assegnazione delle nuove frequenze con il passaggio della banda 700 MHz alle società telefoniche. Secondo Persidera da quella sentenza sarebbe disceso il diritto a vedersi attribuire un ulteriore mezzo multiplex. In realtà, come avevamo rilevato proprio su queste pagine e come è stato confermato ora dal CdS, si era trattata di una vittoria di Pirro.
Consiglio di Stato: il bilanciamento degli interessi può attuarsi con gara per 4 lotti da mezzo mux cad.
Nel provvedimento pubblicato venerdì la terza sezione del Consiglio di Stato scrive che non trova “spazio e fondamento, nel disposto della sentenza, il preteso diritto soggettivo di Persidera all’assegnazione suppletiva di un mezzo multiplex, né la pretesa che ai competitor venga sottratta una frazione di multiplex corrispondente all’incremento asseritamente spettante a Persidera nella misura predetta”.
Dalla riserva sottratta alle locali lo spazio compensativo
D’altra parte, secondo il CdS, “è ancora possibile per l’Agcom individuare e definire misure rimediali, che differenzino Persidera dai due competitor”, vale a dire Rai e Mediaset , “nell’ambito della successiva fase della gara onerosa per l’aggiudicazione di 4 lotti da mezzo multiplex” inizialmente riservati alle emittenti locali. (E.G. per NL)