"Si è svolto a Roma presso l’Ordine nazionale dei giornalisti un convegno organizzato da Telejato, una emittente della Sicilia che opera in un ambiente ad alta densità mafiosa".
Dell’evento dà notizia l’associazione di radio e tv locali CONNA, il cui rappresentante, durante il proprio intervento, ha evidenziato i principali problemi del comparto televisivo: "quello gravissimo e intollerabile dell’esproprio delle frequenze alle imprese locali per consegnarle a multinazionali private, qualcosa che in un paese come il nostro con la Costituzione che ha non possono assolutamente essere tollerate; e poi tutti gli altri, a cominciare dal criterio generale che premia la potenza finanziaria e industriale e non il servizio sociale che una azienda di comunicazione esercita". Tuttavia, l’ente esponenziale ha puntato il dito contro un fatto ancora più grave e cioè "la volontà di chiudere le emittenti comunitare". "Questa evidente ed ennesima negazione della libertà – ha insistito il portavoce del CONNA – è un piatto forte in grado di salvare l’intera categoria tanto fa rivoltare: un detonatore che potrebbe innescare una ribellione generale, ammesso che gli interessati si muovano per tempo abbandonando i lestofanti che hanno letteralmente venduto i loro interessi e il loro impegno. Non farlo, significherà perdere ogni diritto di critica rinunciando per sempre di esistere". (E.G. per NL)