Centinaia di milioni di euro dei contribuenti italiani spesi con la promessa di accrescere l’offerta e la scelta televisiva. Ma in realtà le porte del DTT sono e rimarranno chiuse ai nuovi entranti.
E’ questa, in sintesi, la prevedibile risposta che l’amministratore delegato di Sky Italia, Tom Mockridge, ha dato alle trite dichiarazioni di Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset e Andrea Ambrogetti, al vertice di DGTVi, in occasione dell’autocelebrazione di lunedì e martedì al Teatro Dal Verme di Milano. All’evento abbiamo dedicato le poche righe che uno spottone come la conferenza di DGTVi secondo noi meritava. E, a dire il vero, non è che da altre parti l’attenzione riservata ai cantanti-suonatori sia stata migliore. Unica voce fuori dal coro del "tuttovabeneanzibenissimo" è stata quella del commissario Agcom Stefano Mannoni, che in un duro intervento ha difeso a spada tratta la revisione del Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze dagli attacchi di coloro che vedono in ciò la volontà di ritagliare spazi per Murdoch (in calce, grazie ad Andrea Lawendel, riportiamo i singoli interventi audio). Per il resto, come dicevamo in apertura, vale solo, stancamente, la pena di riportare, per mero scrupolo informativo, quel che ha risposto Mockridge in un comunicato di stampo aziendale. L’uomo di Murdoch ha sottolineato quel che già tutti sanno e cioè che i soldi per il DTT italiano non sono venuti solo dagli investimenti degli operatori esistenti, ma anche da "sovvenzioni pubbliche, contributi alla comunicazione e ai decoder". "Denaro di tutti speso con una promessa: accrescere l’offerta e far entrare nuovi operatori nel mercato". Promessa pinocchiesca, secondo l’a.d. di Sky, che ha richiamato a proprio conforto la dichiarazione di Ambrogetti: "Adesso che l’Italia e’ digitale, nessuno si illuda di presentarsi pretendendo di accedere a questo sistema". Un mercato chiuso per volontà di operatori come Mediaset, che "comprensibilmente lavora per mantenere la sua quota di mercato". "Concorrenza, offerta, scelta. Questo e’ lo spirito che dovrebbe animare il processo verso il digitale terrestre", ha concluso Mockridge. Null’altro da rilevare, se non la presenza-assenza delle dormienti emittenti tv locali. Tutte lì. Tutte silenziose, ma sorridenti. E chissà mai cosa ci sarà da sorridere. (A.M. per NL)