Esattamente come avevamo supposto quasi un anno fa su queste pagine, Sky scende in forze sul DTT, affittando 5 canali sul DTT dal nuovo carrier frutto dell’integrazione dei mux di TIMB (Telecom Italia) e Rete A (L’Espresso, il cui mux già trasporta il programma Cielo).
Le società interessate non hanno confermato né smentito la notizia data dall’agenzia di stampa Bloomberg (che ha trovato riscontro in ambienti finanziari), secondo la quale Sky potrebbe utilizzare la banda a partire da ottobre di quest’anno per trasmettere le partite del campionato di calcio di serie A nel triennio 2015-2018. La motivazione della discesa sulla terra del colosso tv satellitare sarebbe da ricondurre non solo alla necessità di insidiare la presenza dei primatisti del DTT, ma anche quello di migliorare la fruizione dei principali programmi del proprio bouqet, dato che il mancato aggiornamento delle antenne dei condomini, provocherebbe in alcuni casi difficoltà nella ricezione dallo spazio. Intanto, questa settimana vi sarà una nuova tornata della battaglia per l’acquisizione dei diritti tv per il campionato di calcio di serie A 2015-2018. Le migliori offerte sia sul digitale terrestre che sul satellite sono al momento di Sky (libera dal 01/01/2012 dai divieti UE di trasmettere programmi pay sul DTT a seguito della fusione Stream/Telepiù), ma bisognerà attendere l’esito della riunione della Lega Calcio (che oggi delibererà in materia), per sapere chi dei contendenti si aggiudicherà i principali pacchetti. Dei 5 pacchetti messi all’asta infatti il pacchetto E (quello dei diritti per trasmettere 3 partite di ogni giornata su internet) non ha ricevuto offerte. Al momento non è chiaro se l’accordo sia strettamente funzionale all’ottenimento dei diritti in digitale per le partite della Serie A 2015-18 per i quali Sky ha presentato alla Lega Calcio un’offerta da 420 milioni di euro superiore a quella presentata dai concorrenti per questa piattaforma, ovvero per promuovere contenuti (anche in chiaro) dal forte appeal (come Sky TG24, di cui da tempo si attende lo sbarco sul DTT). Resta poi da vedere se il rafforzamento della presenta di Sky sul DTT (che dà evidente sollievo economico a Telecom/L’Espresso, in procinto di perdere i programmi di Cairo, che ha deciso di mettersi in proprio come carrier acquisendo diritti d’uso per un mux del dividendo interno) si limiterà ai 5 programmi (per un canone annuo, pare, di 20 mln di euro) o se, come in molti pensano, sia un segnale anticipatore della volontà di destinare importanti risorse per il presidio della tecnologia trasmissiva tv ancora più diffusa, magari nella veste di network provider (non è un mistero che le quote del nuovo vettore di Telecom Italia/L’Espresso possano andare sul mercato). Peraltro, Sky ha fatto sapere di avere in programma il lancio entro fine anno di un proprio "decoder unico" per la sintonizzazione di programmi da più piattaforme presidiate: sat, DTT e IP (su quest’ultimo punto va ricordato che la società di Murdoch ha stretto un importante accordo con Telecom per lo sviluppo della IP Tv dal 2015), con il target di raggiungere almeno il 95% dell’utenza potenziale. (M.L. per NL)