Toppati gli obiettivi prefissati per il 2010, Cielo – la tv digitale di Sky, con funzioni di vetrina per la programmazione del polo satellitare – si rilancia, a un anno dalla sua nascita, puntando dritto verso il raggiungimento degli obiettivi del 2011.
La priorità assoluta per la tv terrestre di Murdoch è quella di conseguire l’1% di share e la stessa percentuale di mercato pubblicitario televisivo, entro la primavera, adeguandosi agli standard delle tv digitali di Paesi come Francia e Gran Bretagna (il cui mercato del dtt è molto più maturo e avanzato del nostro), dove il segreto dei nuovi prodotti digitali è un mix accurato tra struttura generalista e profilazione del pubblico tipica delle pay tv. Per ottenere quanto desiderato, è stato deciso di apportare alcune modifiche al palinsesto di Cielo, molte delle quali già lanciate questo autunno, e altre in fase di lancio per il nuovo anno. Il programma è quello di aggiungere alla fiction internazionale, al cinema e ai game show fatti in casa, un cocktail di produzioni italiane e informazione, che avvicini la rete agli standard generalisti. Il primo passo è già stato fatto, con lo spostamento delle news alle 20 (cui potrebbero aggiungersi alcuni approfondimenti informativi, oltre al già lanciato “Io Reporter”). Il marchio di fabbrica Sky Tg 24, sinonimo di altissima qualità, potrebbe giocare brutti scherzi ai telegiornali delle reti tradizionali, un po’ come sta facendo oggi il Tg di La7 diretto da Enrico Mentana. Per quanto riguarda le produzioni di casa nostra, poi, saranno confermati la seconda stagione del game show “Sei più bravo di un ragazzino di quinta?” e quella della fiction “Boris”, punto forte del palinsesto di Cielo, che vede impegnato nel cast anche Corrado Guzzanti. Per il resto, la corsa verso gli obiettivi prefissati passerà dall’ormai consolidata programmazione di serie tv straniere, a cominciare da “The Beast”, ultima opera di Patrick Swayze, recentemente scomparso, e poi “Dexter”, “I Griffin” e tanti altri. Nei primi sei mesi del 2011 assisteremo allo switch off di altre grosse aree del Paese, (sarà la volta della dorsale adriatica – Marche, Umbria, Molise, Puglia e Basilicata – e della Liguria), e si delineerà uno scenario più completo per quanto riguarda il lancio dei nuovi canali digitali nazionali, il cui bacino d’utenza più largo farà partire la gara per chi, tra gli outsider, sarà in grado di guadagnarsi un posto al sole nel campo degli ascolti e degli introiti pubblicitari. Servizi media audiovisivi come Rai 4, Rai 5, Rai Premium, La 5, Iris e, appunto, Cielo (oltre ai più grossi content provider locali) sono in lizza per accaparrarsi porzioni di torta di tutto rispetto, come quell’1% di share e di mercato pubblicitario programmati da Cielo e slittati all’anno nuovo. La rete in chiaro di Sky, tra l’altro, è stata recentemente spostata sull’identificatore LCN 26 del digitale terrestre per via di una disposizione del Ministero dello Sviluppo Economico che l’ha fatta sloggiare dal ben più comodo e promettente (per l’audience9 n. 10 che la tv di Murdoch (veicolata dal network provider Rete A del gruppo L’Espresso) aveva arbitrariamente occupa dall’avvio delle trasmissioni numeriche terrestri. (L.B. per NL)