Un anno o poco meno (4 luglio 2010 – 30 giugno 2011). Tanto è durato l’esperimento di “Milano 2015”, la tv sul digitale terrestre che la scorsa estate, con spiccata lungimiranza, l’ora ex sindaco di Milano Letizia Moratti aveva inaugurato, un po’ (tanto) come strumento di campagna elettorale un po’ (meno) per tenere i cittadini informati sui cambiamenti del capoluogo meneghino e sull’andamento dei lavori in vista dell’esposizione mondiale che si terrà nel 2015.
Un aspetto positivo dei cinque anni di Letizia alla guida della città. Sul famoso blog milanese “Milano today” si leggeva proprio un anno or sono che le prime impressioni sulla tv, di proprietà di un’associazione creata ad hoc che aveva siglato un accordo con il vettore della Multimedia San Paolo che occupa il canale UHF 21 DTT a Milano, fossero un esempio di sconcertante decadenza: scarsa qualità delle riprese (alla the "Blair witch project”), pochissimi contenuti ed un identificatore LCN da ghetto. La Moratti che visita la casa di riposo per anziani in Piazzale Buonarroti, in zona Fiera, e poi va a fare due chiacchiere con gli occupanti del centro nomadi di Triboniano, prima di concedersi una passeggiata tra le vie di una splendida Milano di notte, occasionalmente abbagliata dalla luce dei negozi aperti per la notte bianca. E l’Expo?, uno si chiede. In verità, d’un po’ d’Expo si parlava pure, con interviste ai consiglieri comunali di maggioranza e opposizione che discernevano di architettura ed economia, commentando l’andamento dei lavori e le idee dei progetti futuristici che attendevano – e ancora attendono – Milano. Un anno dopo il bilancio è disastroso. Così desolante che Letizia ha deciso di chiudere bottega, dando adito a quei maligni che avevano pensato che la tv altro non fosse che un tentativo di campagna elettorale perenne per far girare il vento dalla sua parte, laddove invece soffiava con vigore nel senso opposto. Il primo punto del bilancio è che la signora Brighetto in Moratti ha perso, comunque, le elezioni e la Milano dell’Expo a meno di clamorosi ribaltoni se la caricherà sul groppone Giuliano Pisapia. Questo a dispetto di un dispendio di energie notevoli, di un Red Ronnie in grande spolvero, e di otto ore di diretta no-stop a pochi giorni dal voto, con Letizia in versione cittadina, moglie e mamma "modello", tra mezzi pubblici, mercati rionali e addirittura ricette di cucina spiegate in stile Antonella Clerici. Il primo luglio, trecentosessantuno giorni dopo il lancio, TeleLetizia ha chiuso i battenti. Senza più ragioni d’esistere. Anche perché la vera tv di Expo Milano 2015 l’ha creata pochi mesi dopo il lancio di “Milano 2015” – a novembre 2010 – Sandro Parenzo, presidente di Mediapason – e si chiama “Milanow”. Ed è tutta un’altra cosa. (G.M. per NL)