”Con il passar del tempo i contenuti conteranno sempre di più e la piattaforma su cui si vedranno conterà sempre meno. La nostra idea per il futuro è che il cliente non dovrà più porsi il problema di come e dove vedere un programma: satellite, digitale, televisore o computer che sia.
Offriremo tutto dappertutto. Stiamo lavorando a un decoder unico che funzioni con il satellite, il digitale e la banda larga, per ampliare al massimo l’offerta”. La dichiarazione d’intenti è del presidente di Mediaset Piersilvio Berlusconi ed è contenuta nel nuovo libro di Bruno Vespa, che traccia il progetto dell’azienda di mandare i programmi sul satellite. Il figlio del Cavaliere getta invece acqua sul fuoco a riguardo delle incessanti voci di un ampliamento degli interessi di Sky sul digitale terrestre: ”Queste voci, secondo me, sono una bufala totale. Il core business di Sky è la televisione a pagamento. Che interesse avrebbe a farsi male da sola? È invece sensato il progetto di diffondere in chiaro le news per un fatto di immagine’‘. Affermazione che, oltre a stridere con le convergenti informazioni che provengono da più parti, è in contraddizione anche con il logico ragionamento di Piersilvio Berlusconi di cui in precedenza: se Mediaset, leader DTT, intende presidiare il satellite per favorire il consolidamento di una strategia multipiattaforma tesa a favorire la domiciliazione di prodotti nell’ottica di un accesso con decoder unico, perché altrettanto non dovrebbe fare Sky, re del sat, nella direzione del DTT? (M.L. per NL)