Punto della situazione alle 19.00 di questa sera. Il MSE-Com sta inviando le determinazioni di assegnazione dei diritti d’uso (temporanei) per le frequenze DTT nell’Area Tecnica 3 agli aventi titolo: si tratta, quindi, dei provvedimenti finali che alcuni operatori hanno già ricevuto (sempre via fax) oggi pomeriggio.
Eppure ci sono network provider ai quali non è ancora pervenuta la comunicazione di avvio del procedimento di assegnazione e pertanto non sanno ancora quali saranno le frequenze assegnate, a tre giorni dallo switch-off. Intanto, alla DGPGSR del MSE-Com si lavora febbrilmente per sistemare gli errori della prima bozza del masterplan: nel pomeriggio di oggi sono stati reinseriti impianti (esistenti) misteriosamente scomparsi e corretti alcuni errori materiali (per esempio, assegnazione della stessa frequenza ad operatori diversi nello stesso sito). Per i cambi di frequenza dell’ultimo minuto (perlopiù per incompatibilità assoluta col nuovo quadro radioelettrico) si starebbe studiando se tentare di correggere i provvedimenti di assegnazione alla firma (rectius, gli allegati agli stessi) o procedere ad integrazioni o modifiche successive (di norma per le aree calde dell’AT3 che migreranno a fine novembre). Il MSE-Com (confermando l’orientamento già manifestato da Agcom) ha comunque fatto sapere che l’assetto radioelettrico che si determinerà non sarà affatto inamovibile e aggiustamenti saranno certamente possibili, anche nell’immediato. D’altro canto, i network provider avranno sei mesi di tempo per risintonizzare gli impianti attuali (che comunque dovranno essere spenti entro le ore 10,00 del giorno dello switch-off nelle singole aree della macroarea tecnica 3) e per presentare il progetto di rete per ottimizzare l’emissione in SFN o k-SFN (generalmente per rendere coerente la provenienza dell’emissione con le antenne dell’utenza). La questione ha particolare rilevanza, considerato che la mancata (ri)attivazione degli impianti entro il termine predetto consentirà al MSE-Com (ex art. 52 c. 3 D. Lgs. 177/2005) di revocare o ridurre l’assegnazione qualora il soggetto interessato, avvisato dell’inizio del procedimento ed invitato a regolarizzare la propria attività di trasmissione, non vi provveda nel termine di sei mesi dalla data di ricezione dell’ingiunzione. Le risorse radioelettriche così acquisite dallo Stato potranno essere oggetto di (ri)assegnazione ai servizi che ne dovessero fare richiesta (non saranno pochi i network provider locali che rinunceranno ad aree periferiche di dubbia appetibilità commerciale ed editoriale a tutto vantaggio dello sviluppo della banda larga in mobilità nelle aree di digital divide). A conti fatti, solo tra un anno, quindi, l’assetto radioelettrico dell’AT3 assumerà un quadro abbastanza vicino al definitivo. Intanto, il noto sito OTG Tv (una bibbia per gli operatori… e per il Ministero) ha quasi terminato la ricostruzione del masterplan delle assegnazioni dopo aver interpellato uno per uno gli operatori acquisendo conferma delle singole attribuzioni. (A.M. per NL)