Alla prima assemblea del Consiglio Agcom, di rientro dalle vacanze, il principale punto da trattare è risultato essere l’informativa sull’attività degli uffici riguardo alle procedure di gara previste dalla legge 44/2012 in materia di frequenze televisive.
Lo scorso aprile, infatti, il meccanismo di attribuzione del cd dividendo frequenziale interno (digital dividend interno) proposto dal governo Berlusconi è stato sostituito, come annunciato dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, da un’asta pubblica sul modello di quella impiegata per l’assegnazione agli operatori telefonici del digital dividend esterno (le frequenze tv da UHF 61 a UHF 69 per il potenziamento dell’internet mobile). La possibilità di assegnare le frequenze televisive ritagliate dal piano delle frequenze Agcom per i soggetti nuovi entranti attraverso un’asta non competitiva (cd. beauty contest, premiante i migliori progetti imprenditoriali ed editoriali) è ormai tramontata, lasciando il posto al meccanismo decisamente più interessante per le vuote casse statali della vendita al miglior offerente (attraverso un’asta al rialzo). Nel merito, la scadenza del 28 agosto, fissata nel decreto fiscale, ha subito uno slittamento per l’insediamento dei nuovi commissari Agcom (avvenuto a luglio) che hanno il compito di scrivere il regolamento per la gara, a titolo oneroso, sentita la Commissione europea (considerato che a Bruxelles è ancora aperto il dossier frequenze italiano). A quanto pare, sembra sia stato convenuto di fare partire i 120 giorni (termine per indire l’asta) dall’insediamento dei commissari, portando così il termine alla fine dell’anno. Tutto ciò anche se è del tutto improbabile che, con la riunione di ieri, si sia potuti arrivare a una decisione definitiva, attesa la mera finalità operativa della stessa, tesa a definire l’agenda autunnale dell’Autorità. (V.V. per NL)