Il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani ha riunito ieri il Comitato dei ministri, costituito ai sensi del DPCM 10 giugno 2011, per l’assegnazione dei diritti d’uso relativi alle frequenze in banda 800, 1800, 2000, 2600.
Erano presenti all’incontro il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, il sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto e il sottosegretario all’Economia Luigi Casero. Ha preso parte inoltre ai lavori il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò, visto anche il ruolo svolto dall’Autorità nelle definizione del regolamento della gara. Il Comitato ha esaminato i principi cui dovrà attenersi la procedura di gara e le relative tempistiche, definendo le basi d’asta. In particolare, il bando sarà pubblicato il prossimo 25 giugno, con la previsione di concludere le procedure – tramite il versamento degli introiti di aggiudicazione – entro il 30 settembre 2011, secondo quanto definito dalla legge di stabilità. "Con la procedura di gara, il governo attua uno dei pilastri fondamentali del piano Italia Digitale, dopo aver dimezzato il digital divide a aver messo in campo un innovativo progetto di sviluppo per le reti Ngn. L’Italia inoltre sarà tra le prime nazioni europee ad assegnare tali frequenze all’industria della telefonia mobile", fa sapere una nota del ministero. “Con l’insediamento del comitato dei ministri – ha dichiarato il responsabile dello Sviluppo Economico Paolo Romani – avviamo definitivamente la procedura per la più importante asta di frequenze mai attuata nel nostro Paese, data l’ampiezza dello spettro che sarà assegnata, pari a 255 mhz. Con la gara apriamo in Italia l’era del 4G – ha proseguito il ministro – che consentirà a cittadini e imprese di usare internet in mobilità a banda larga. Il governo dunque crea le condizioni per una nuova fase di rilancio di un settore strategico, che può tornare a crescere a ritmi fortemente sostenuti, anche in quelle aree oggi in digital divide. Siamo impegnati a lavorare con grande determinazione per rispettare l’iter e le tempistiche indicate dal comitato, in considerazione anche del contributo alla stabilità dei conti pubblici che giungerà dal completamento della procedura” ha concluso Romani.