Con la Delibera n.127/11/CONS, L’Agcom ha indetto una consultazione pubblica sull’assegnazione e l’utilizzo delle frequenze disponibili a 800, 1800, 2000 e 2066 MHz.
La consultazione è tesa a far acquisire all’Autorità "commenti, elementi di informazione e documentazione sulla proposta di provvedimento relativa all’assegnazione delle frequenze disponibili" da destinare allo "sviluppo dei sistemi pubblici commerciali terrestri via radio di comunicazione elettronica ivi inclusi i sistemi mobili di terza generazione" (IMT2000/UMTS, LTE, WiMAX ecc.). Gli interessati potranno inviare entro 30 giorni dalla data di pubblicazione della Delibera e potranno chiedere di illustrare nel corso di un’audizione le proprie osservazioni. "La Delibera – osserva la Federazione Radio Televisioni in una propria nota – è strettamente connessa a quanto stabilito dalla Legge di Stabilità 2011, che prevede che l’Agcom entro 15 giorni dall’entrata in vigore della stessa legge, avvii le procedure per l’assegnazione delle frequenze della Banda 790-862 che, secondo l’Agcom, dovranno essere liberate dalle Emittenti televisive locali e rese disponibili per gli operatori dei servizi mobili in larga banda dal 1 gennaio 2013". "Dal canto suo – prosegue la FRT – il Consiglio dei Ministri ha approvato giovedì scorso, all’interno del Decreto "Omnibus", una norma che dovrebbe portare alla razionalizzazione dello spettro radioelettrico. La norma – figlia della Legge di Stabilità 2011 – attraverso l’introduzione di alcuni criteri selettivi è finalizzata all’assegnazione dei diritti d’uso ad operatori di rete in ambito locale con l’obiettivo di liberare la banda di frequenza messa a gara, permettendo – secondo il Governo – di introitare i tanto agognati 2,4 mld di euro previsti nella finanziaria 2011. I criteri selettivi previsti sono i seguenti: a) patrimonio netto; b) numero di dipendenti; c) copertura in termini di popolazione del segnale; d) storicità dell’impresa. Sono criteri destinati a sollevare dibattiti accesi nei prossimi giorni". "Infatti – rimarca l’ente esponenziale – se, per esempio, i primi due punti sono senz’altro rappresentativi di una certa dimensione dell’impresa televisiva locale, i punti c) e d) potrebbero penalizzare ingiustificatamente alcune imprese che, pur dotate di risorse patrimoniali e di capacità imprenditoriale, operano in aree estese dal punto di vista del territorio ma a scarsa densità abitativa. In ogni caso, più approfondite valutazioni si potranno fare solo dopo che verrà reso noto il "peso" che sarà dato ai singoli parametri la cui somma produrrà una graduatoria delle tv locali in base alla quale si stabilirà chi sarà operatore di rete (che avrà l’obbligo del must carry) e chi invece dovrà accontentarsi di fare il fornitore di servizi di media audiovisivi". "La norma (composta di un solo articolo e un solo lunghissimo, nonchè poco chiaro, comma) – conclude la Federazione Radio Televisioni – prevede anche la proroga al 30 settembre 2011 del termine per la fissazione del calendario definitivo degli switch-off, nonchè l’anticipazione del termine per l’assegnazione dei diritti d’uso al 30 giugno 2012, anticipando di sei mesi la data di passaggio al digitale terrestre originariamente prevista al 31/12/2012". (A.M. per NL)