Continua il martellamento incessante (quanto previsto) dei giudici amministrativi contro le contestatissime procedure di assegnazione dei diritti d’uso nell’area tecnica 3 da parte del Ministero dello Sviluppo Economico dipartimento Comunicazioni.
Questa volta ad essere stato sospeso in via cautelare è un provvedimento di disattivazione emesso dal MSE-Com contro un operatore di rete risultato non assegnatario dei diritti d’uso nonostante avesse legittimamente acquisito (prima dello switch-off) un diffusore DTT da un concessionario. Interessante la motivazione (pur sommaria, stante la fase cautelare del procedimento) del TAR adito, che oltre a censurare il mancato avviso alla ricorrente da parte del MSE-Com dell’apertura del procedimento di disattivazione, ha rilevato che la società irradiava le proprie trasmissioni digitali "tramite un canale per il quale è titolare della relativa autorizzazione, che non sembra venuta meno, non essendosi ancora completata la conversione delle trasmissioni in tecnica digitale ed avendo omesso il Ministero ogni pronuncia in merito al canale spettante all’interessata". Sussistendo gli estremi del grave pregiudizio, "essendo stata interdetta l’attività di trasmissione svolta", il TAR adito ha quindi accolto la domanda cautelare di sospensione dell’efficacia del provvedimento ablativo. Si tratta dell’ennesimo duro colpo per il MSE-Com le cui istruttorie per l’attribuzione dei canali DTT, già oggetto di pesantissime critiche, stanno mostrando progerssivamente tutta la loro dirompente debolezza giuridica. (M.L. per NL)