Unico sindacato, a quanto ci risulta, ad aver preso posizione contro il dramma delle tv comunitarie penalizzate dai criteri di determinazione delle graduatorie per l’assegnazione dei pochi canali disponibili sul DTT dopo la fagocitazione dei superplayer tv (alla questione è dedicato il nostro editoriale), il CONNA rincara la dose.
"Il settore radiotelevisivo è in pieno avvenimento catastrofico. Coloro che hanno diretto l’Agcom e il Ministero per lo sviluppo economico hanno imposto una linea esclusiva a beneficio di pochi, grossi gruppi perseguendo interessi a senso unico", denuncia in un’agenzia lanciata qualche ora fa l’ente esponenziale. "Oggi se ne vedono gli effetti: emittenti televisive comunitarie associate al nostro sindacato vengono private delle loro frequenze e comunque messe in difficoltà di ogni genere, burocratiche, tecniche e soprattutto finanziarie per costringerle ad abbandonate le loro frequenze a beneficio di gruppi finanziari ingordi e potenti cui non basta ancora il livello di egemonia che hanno raggiunto. Il governo Monti deve prendere provvedimenti immeditati nominando persone responsabili nel settore comunicazioni. Gli uomini onesti e competenti – basta individuarli – non mancano anche all’interno dell’Agcom, nonostante la maggioranza di nomina partitica fino ad oggi ha agito nell’esclusivo interesse di una ferrea concentrazione del settore informativo, lontana annui luce da quanto sancisce l’articolo 21 della Costituzione repubblicana", conclude il CONNA. (M.L. per NL)