C’è un problema che è stato sottovalutato in occasione dello switch-over: gli impianti ex art 30 D Lgs 177/2005, quelli, cioè, dei comuni, delle comunità montane, delle province, che ripetono integralmente i programmi di emittenti televisive non altrimenti ricevibili, ma che non rientrano nella consistenza impiantistica di queste ultime.
Trattasi di piccoli impianti che, tuttavia, spesso costituiscono l’unica fonte di ricezione di segnali televisivi in aree disagiate.
I microripetitori dovrebbero essere convertiti in tecnica digitale secondo il calendario fissato dall’MSE-Com; sennonché, l’attuale assetto normativo non consente l’assegnazione di diritti d’uso come operatori di rete agli enti attualmente destinatari delle autorizzazioni all’esercizio analogico.
In attesa che il problema venga risolto sul piano giuridico, diverse aree del territorio italiano (spesso già oggetto di digital divide) potrebbero risultare oscurate. O, in alternativa, gli impianti opereranno in condizione di irregolarità amministrativa.