DTT. Agon Channel nel fango, occhi puntati sul 33

Sembra inarrestabile l’infausto destino che si è abbattuto su Agon, quasi una spada di Damocle difficile da allontanare, in un’escalation di denunce, scandali e defezioni.

Un percorso che ha palesato fin da subito elementi di contaminazione, e che, sicuramente, non poteva portare a niente di buono: dopo gli infiniti guai giudiziari di Becchetti, l’esodo delle star, i debiti che non si contano, ecco che, dulcis in fundo, si chiudono le luci della ribalta, nel vero senso della parola: a seguito dei voluminosi plichi di bollette non pagate, il governo albanese ha infatti tagliato la corrente elettrica al canale “gemello” di Agon Channel. La questione, al momento – come avevamo già spiegato in altro articolo – riguarda solamente il canale albanese, in quanto la versione italiana di Agon Channel è ancora visibile sul canale (LCN) 33 del digitale terrestre. Il direttore della sezione sportiva del canale, Giancarlo Padovan, ha recentemente confermato il prosieguo dell’esperienza italiana, almeno per il momento: “Il nostro canale non è chiuso. É stata tolta l’elettricità al canale albanese. Noi siamo in attesa di disposizioni, ma ci è stato detto di rimanere a Tirana. E infatti parte della redazione è qui, parte a Roma. Io però non ho nulla da dire. Parlerà e deciderà il nostro editore. Non c’è nessun sequestro, ma il taglio della corrente. Noi stiamo andando in onda da Roma. Per ora senza Tg, ma aspettiamo disposizioni”. E difatti, in Italia, Agon continua imperterrita a trasmettere. Su una cosa sono tutti d’accordo: lo stoicismo di Agon è a dir poco sorprendente, nonostante il canale sia in ginocchio. Molti avrebbero saggiamente mollato il colpo da lungo tempo, ma sembra che l’emittente non accenni ad interrompere la sua programmazione, nonostante il macinoso ruotare delle repliche, in un continuum che non può che portare ad un triste epilogo. E questo non può che stuzzicare l’interesse dei potenziali compratori, le cui mire espansionistiche sono prettamente concentrate sui canali che arrivano fino al tasto 60 del telecomando (anche se il maggior appeal è fino al 40, termine ultimo dell’up&down del telecomando degli zappers). Oltre è il deserto (memorie di presintonizzazione forti a parte). Agon Channel si trova sicuramente in una fascia molto vantaggiosa, data l’assenza di numeri liberi nella prima cinquantina; ancora non sussiste nessuna proposta certa, soprattutto per via dell’aspra vicenda che ha coinvolto l’intero gruppo e con Becchetti in volontario esilio a Londra. Di fatto, però, il 33 è un posizionamento più che appetibile e, vista la condizione non propriamente rosea in cui versa l’emittente, per l’imprenditore potrebbe risultare preferibile cedere ora. La società che edita il canale, la Agonset.it di Roma (controllata a sua volta dalla Agonset Shpk di Tirana) aveva acquisito ai tempi questa numerazione Lcn a un prezzo di particolare favore: aveva avuto accesso al concordato fallimentare accollandosi tutti i debiti della Interattiva, la società proprietaria del consorzio Alphabet, il titolare originario del 33, e quindi avendone in dote anche tutti gli asset, per un esborso intorno ai 2,5/3 milioni di euro (il 33 potrebbe valere oggi, secondo alcuni analisti, una cifra almeno doppia): di quell’acquisto favorevole resterebbero, almeno per il momento, solo i sogni infranti di Becchetti. Non ci resta che attendere risvolti concreti dell’intricata vicenda. (S.F. per NL)

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