L’argomento è scottante, quasi come quello della vicenda LCN (o, per alcuni, ancor di più). Ad esso abbiamo dedicato l’editoriale online da sabato, bruciando la notizia.
E ora l’emergenza è posta in evidenza assoluta anche dalla Federazione Radio Televisioni (FRT), chiamata oggi da Agcom per la seconda consultazione dei soggetti interessati per legge alla “Revisione del piano nazionale di assegnazione per il servizio di radiodiffusione televisiva in tecnica digitale DVB-T”. "Il nove marzo scorso in occasione della prima consultazione in Agcom il Presidente dell’Associazione Tv locali FRT, Maurizio Giunco, si era dichiarato fortemente contrario (posizione condivisa praticamente da tutti i soggetti auditi) alla revisione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze digitali", ricorda la federazione in una nota. "L’esigenza di individuare le frequenze per il c.d. “dividendo digitale" al fine di indire la gara di assegnazione dei 5 multiplex in beauty contest non giustifica la necessità di procedere, ad ogni costo, alla revisione del P.N.A.F.", spiega l’ente. “L’esperienza fin qui fatta in occasione della digitalizzazione delle aree tecniche – aveva osservato Giunco – ha reso possibile, per la prima volta in Italia, attraverso una procedura flessibile di condivisione con tutti gli operatori nei tavoli preposti, la concreta realizzazione di un piano di assegnazione e la conseguente digitalizzazione con successo delle diverse aree tecniche”. La bozza di completamento della revisione del Piano Nazionale dell’Agcom sottoposta a consultazione "ha confermato i forti timori già evidenziati nella prima consultazione su di un testo che esprimeva unicamente criteri ispiratori". L’ipotesi di piano prospettato "è irrealizzabile, assolutamente teorico, e pertanto avulso dalla realtà del panorama televisivo italiano. Un piano che in un sol colpo smentisce quanto fatto sinora nelle aree in precedenza digitalizzate", continua FRT. "La realizzazione di reti nazionali in tecnica K-SFN (in contrasto con quanto la stessa Agcom ha fin qui detto e scritto), toglie alle televisioni locali un numero consistente di frequenze, peraltro le migliori, per incrementare (di pochi punti di percentuale) le coperture di reti nazionali inesistenti o che addirittura non esisteranno mai decretando la morte di un importante numero di televisioni locali e, cosa ancora più incredibile, togliendo le frequenze già assegnate a molte emittenti locali nelle aree all digital, senza che queste possano essere degnamente sostituite", denuncia la federazione, per la quale si tratta di "Una fantastica lotteria dove il possessore del titolo abilitativo su quella frequenza muore, e l’altro vive (male)". "Il piano viola la normativa vigente che prevede che alle emittenti locali sia riservato almeno un terzo della capacità trasmissiva, ignorando che tale riserva non può essere costituita unicamente da frequenze con scarsa copertura, che presentano problematiche irrisolvibili con gli stati confinanti che, per ultimo, potrebbero essere revocate fra pochi anni: basti solo dire che i canali dal 61 al 69 sono tutti “cortesemente riservati” alle TV Locali, nessuno alle reti nazionali o al dividendo (le nazionali che oggi non ci sono e forse verranno)", sottolinea l’ente esponenziale. "Se l’Agcom è convinta di poter, con un semplice tratto di penna, cancellare oltre 35 anni di televisione locale non ha fatto i conti con le centinaia di ricorsi che pioveranno a tempo record che sortiranno l’effetto di bloccare a tempo indeterminato la digitalizzazione nel nostro Paese regalando all’Italia il solito ruolo di fanalino di coda dell’Europa", minaccia la federazione. "Il grido d’allarme già rivolto all’Agcom il 9 marzo scorso da tutte le emittenti locali e dai grandi operatori nazionali non solo è stato ignorato, ma anzi pare abbia stimolato a partorire il peggio. Ci domandiamo a che serva tutto ciò. Nella audizione di martedi 27 il Presidente Maurizio Giunco ribadirà con forza l’assoluta contrarietà a questo piano devastante nella speranza che gli uffici dell’Agcom comprendano appieno gli effetti catastrofici di un esercizio puramente teorico che, se malauguratamente venisse calato nella realtà, dimostrerà tutta la sua irrealizzabilità". In tal senso un lettera congiunta con l’associazione Aeranti-Corallo è stata ieri indirizzata al presidente dell’Agcom Corrado Calabrò e a tutti i Commissari. L’Associazione TV Locali Frt ha invitato i propri associati a prendere contatto con gli uffici della Federazione che si adopererà per supportare e coordinare le singole emittenti nella predisposizione dei ricorsi. Contemporaneamente è stata avviata un’intensa attività politica al fine di sensibilizzare il mondo politico da sempre vicino alle televisioni locali.