Telecom Italia ha conferito mandato al trust Advolis di cedere la quota detenuta nel network provider Persidera (70%; il restante 30% è di GEDI, ex Gruppo L’Espresso), titolare di 5 diritti d’uso nazionali DTT, per la quale aveva avanzato due offerte la joint venture Raiway (anticipata da questo periodico l’8/11/2017) e del fondo d’investimenti F2i (di proprietà di Fondi Italiani per le Infrastrutture SGR S.p.A., una società italiana di gestione del risparmio, che con F2i – dal 2016 il maggior Fondo italiano – effettua investimenti nel settore delle infrastrutture).
Alla prima offerta, giudicata troppo bassa, ne era seguita una seconda, di circa 250 mln di euro, più vicina alle previsioni del venditore, che, in verità, aveva stimato l’asset del provider digitale tv terrestre 350 mln, pur nella consapevolezza che difficilmente avrebbe trovato sul mercato investitori interessati ad un valore effettivamente molto distante dal trend settoriale.La decisione di Raiway di correre in tandem con F2i è stata determinata dal fatto che essa (il provider Raiway) è già titolare di 5 mux, limite ex lege invalicabile e quindi i diritti d’uso di Persidera avrebbero potuto essere rilevati nel complesso solo da un nuovo entrante (qualsiasi player esistente, ancorché con un solo diritto d’uso nazionale, avrebbe superato la soglia acquistando i 5 mux di Persidera). Di qui la scelta di spezzare l’asset tra beni materiali (il ferro – le torri e gli apparati – in mano a RaiWay) e immateriali (i diritti d’uso, a F2i).
Sennonché, dopo la scadenza del termine fissato da Telecom Italia/GEDI per la presentazione delle offerte, ne è arrivata una molto appetibile (ma condizionata ad una due diligence) di un altro fondo d’investimenti, I Squared, che di milioni ne ha offerti 290.
Il cda di Telecom Italia venerdì scorso ha quindi dato mandato ad Amos Genish, amministratore delegato di Telecom Italia il 28/09/2017, di finalizzare la vendita, valutando positivamente l’offerta di Raiway e F2i, pur senza rinunciare a eventuali altre offerte (vincolanti) come, appunto, quella di I Squared, se venisse riformulata con carattere obbligatorio.
I giochi non sono comunque conclusi, posto che GEDI può opporsi anche al trasferimento delle quote detenute nel provider DTT al trust indicato da Vivendi (controllore di fatto di Telecom Italia) nel caso non si fosse riusciti a cedere Persidera (ricordiamo che il 30% di GEDI in Persidera è valorizzato sul complesso di 350 mln, quindi una vendita anche a 290 mln determinerebbe una sensibile minusvalenza). Detta necessità, lo ricordiamo, nasce dall’obbligo antitrust fissato dall’UE che, considerata l’ingombrante partecipazione di Vivendi in Mediaset, ha posto l’obbligo di cedere la partecipazione in Persidera per preservare quella di controllo in Telecom Italia.
Un mancato rispetto di tale ordine comunitario comporterebbe per Vivendi l’esposizione a sanzioni pesanti, calcolate in percentuale sul fatturato. (M.L. per NL)