"Le difficoltà delle tv locali sono lesive della democrazia", ha dichiarato all’agenzia CNRmedia il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia sugli effetti della revisione del Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze digitali da parte di Agcom.
La destinazione di alcune frequenze coordinate a livello internazionale, originariamente previste per le locali, agli operatori nazionali, come per primo aveva annunciato ieri questo periodico, ha determinato un’azione di protesta da parte delle emittenti associate alle principali single sindacali, sfociata nell’abbandono, alle ore 12.00 di martedì 7/9, del tavolo tecnico dell’Area Tecnica 3 (Lombardia e Piemonte orientale), convocato dall’Autorità d’intesa con il MSE-Com. "La mia posizione è ultra chiara, sono assolutamente schierato al fianco delle emittenti locali", ha spiegato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia commentando il fallimento del tavolo di concertazione. "E’ una condizione di non sopportabilità – ha continuato il leader leghista – il fatto di pensare che le tv locali abbiano tutte queste difficoltà, se non peggio, non abbiano più modo di trasmettere. Tutto questo è lesivo della democrazia, lesivo della libertà di stampa e lesivo della pluralità che spesso si invoca". Il presidente Zaia ha quindi ribadito concludendo: "Sono assolutamente dalla parte delle tv locali". Ora, come anticipato ieri su queste pagine, Agcom dovrà pronunciarsi esplicitamente (accettando o dichiarando di non accettare le richieste delle tv locali di reinserire i canali originariamente previsti dal PNAF per le locali) o implicitamente, pubblicando la delibera conseguente ai tavoli tecnici per la pianificazione dell’AT3 senza modifica del Piano, dando così la possibilità al MSE-Com di procedere alle assegnazioni ai singoli operatori di rete. Nel caso, invece, Agcom dovesse accogliere le istanze delle tv locali e quindi (ri)modificare il PNAF servirà una corsa contro il tempo per rispettare il calendario migratorio, perché dovrà essere inizialmente corretta (con un nuovo provvedimento) la Del. 300/10/Cons dell’Autorità. Eventuali ritardi dell’Agcom, così come provvedimenti cautelari dell’autorità giudiziaria a cui si sono già rivolte oltre cento tv locali chiedendo l’annullamento del Piano, potrebbero infatti portare ad un ulteriore slittamento dello switch-off, già posticipiato alla seconda metà di ottobre. (A.M. per NL)