“Il refarming è un processo che inizialmente veniva percepito dalla quasi totalità delle emittenti televisive locali come fortemente negativo. Al contrario, a ben guardare, può avere effetti positivi sul comparto”.
È quanto dichiara Maurizio Giunco, Presidente dell’Associazione Tv Locali di Confindustria Radio Televisioni che aprirà l’incontro “Refarming della Banda 700 e oltre” a Roma in data odierna. “Il Regolamento contributi (DPR 146/2017) ha molti pregi, uno di questi consiste nell’averci finalmente fornito un numero incontrovertibile su cui ragionare: quante sono le “reali” Tv Locali in Italia, strutturate per fornire un servizio di qualità”.
È a queste secondo Giunco, che bisogna garantire strumenti e condizioni al fine di mantenere la visibilità presso il pubblico durante il refarming della banda 700 MHz.
Secondo il Presidente, nel processo di coordinamento dello spettro elettromagnetico dopo la sottrazione delle risorse frequenziali per il lancio del 5G, gli operatori di rete hanno un ruolo centrale.
Tuttavia, a questi devono essere garantite economie di scala, in quanto esistono delle aree a rischio di fallimento di mercato, poiché per specifiche situazioni economiche o orografiche il costo di infrastrutturazione non garantirebbe un ritorno economico sufficiente.
“Mentre ci sono 5 aree tecniche a rischio di non avere neanche un operatore di rete locale c’è chi propone un tetto che limita la possibilità degli operatori di aggiudicarsi più un certo numero di regioni”, ha detto Giunco, che auspica che sia garantito l’accesso alla capacità trasmissiva a prezzi ragionevoli di mercato, ma senza limitazioni.
Ma che succederebbe se un deleterio scenario di bandi deserti si realizzasse? Giunco non lo dice naturalmente, ma secondo alcuni rumors, col placet del Ministero in soccorso degli FSMA che rimarrebbero a terra, si potrebbe “aprire” ai superplayer Mediaset e RAI la partecipazione diretta ai bandi locali ex L. 205/2017 (come novellata dalla L. 145/2018) per l’assegnazione dei diritti d’uso T2 .
Questi ultimi potrebbero quindi farsi carico di realizzare i mux areali nelle aree dove, pur in presenza di un numero importante di FSMA locali, nessun operatore di rete dovesse presentare domanda o comunque disporre dei requisiti o delle risorse per farlo compatibilmente con gli obblighi di copertura del 90% di un territorio magari orograficamente complesso.
“I fornitori di servizi media audiovisivi locali hanno bisogno di operatori di rete competenti, patrimonialmente solidi, con strutture e capacità economiche adeguate. Non è con anacronistiche limitazioni che si inventano capacità, strutture e dotazione finanziaria“, ha puntualizzato il presidente dell’Associazione Tv locali.
In conclusione, secondo Giunco, “con il superamento dei contributi a pioggia, e l’avvio del refarming della banda 700 ci sarà un’inevitabile riduzione di marchi/programmi locali trasmessi: ma tale riduzione andrà nella direzione di un positivo ridisegno del comparto”.
Intanto oggi si potrebbe conoscere la data approssimativa della pubblicazione dei bandi per l’assegnazione dei diritti d’uso T2 areali (procedura che deve concludersi entro il 30/10/2019 con iniziale previsione di pubblicazione dei bandi entro il 30/06/2019) e per la determinazione delle graduatorie dei fornitori di servizi di media audiovisivi che avranno titolo ad essere trasportati sui nuovi mux. (E.G. per NL)