Mentre ormai sembra assodato il rinvio dello switch-off di settembre 2021 alla primavera (inoltrata) del 2022, si ipotizza anche un secondo spostamento. Sostanzialmente sine die.
Facciamo il punto.
Sui tavoli ministeriali giace, a quanto risulta a NL, un dossier che prevede due tipi di richieste.
Il primo rinvio: spegnimenti ad aprile 2022
Una di cui abbiamo dato ampiamente conto – anzi, che sostanzialmente è nata su queste pagine, circa 8 mesi fa – che prevede lo spostamento dello switch-off previsto dalla roadmap ministeriale per il secondo semestre 2021.
Condivisione
Tale richiesta, che trova praticamente condivisione da parte di tutte le parti interessate (player locali e nazionali), prevederebbe uno slittamento secco degli spegnimenti degli attuali mux locali all’aprile 2022.
Mpeg2
In tale prospettiva rimarrebbe solo da decidere se anche la prevista adozione del formato Mpeg4 (H264) in luogo del Mpeg2 slitterebbe (come pare probabile) o se invece rimarrà confermata (in sostanza, solo gli spegnimenti degli attuali impianti di trasmissione sarebbero oggetto di rinvio).
Ritardi
E ciò a causa dei ritardi accumulati nelle procedure di assegnazione dei nuovi diritti d’uso areali (che dovrebbero ultimarsi settimana prossima, anche se rimane il nodo dei diritti d’uso di secondo livello non assegnati) e, conseguentamente, nella pubblicazione dei bandi per fornitori di servizi di media audiovisivi.
Bandi FSMA
Questi ultimi, secondo le ultime indiscrezioni, potrebbero essere pubblicati a fine maggio. Anche se un differimento degli spegnimenti di settembre 2021 potrebbe renderli meno impellenti.
Il secondo rinvio: H264 tutta la vita
La seconda richiesta – ben vista (anzi, sostanzialmente promossa) dagli operatori nazionali – è invece inerente all’adozione del formato HEVC/H265 dal giugno 2022. Tale istanza – sulla scorta della necessità di attendere il rinnovamento del parco televisori (anzi, come è stato definito in ambito UE, communication device) – vorrebbe un rinvio (di fatto sine die) della nuova tecnologia. Quindi con lo switch-off unico (di canali e formato) basato sul protocollo H264.
Mancata condivisione
Quest’ultima proposta non è però condivisa dai fornitori di servizi di media audiovisivi locali. O quantomeno da quelli che non rientrano tra i primi 10 di ogni area tecnica, considerato che limiterebbe di molto lo spazio disponibile sui nuovi mux.
Difficile dire come si possa contemperare due esigenze così opposte.