È ripartita ieri, dopo ritardi e rinvii, l’ennesima stagione di uno degli show più fortunati della storia dell’etere: “Viva Radio 2”, condotto da Fiorello (foto) e Marco Baldini. Dopo il successo ottenuto anche in tv, i due comici hanno rilanciato il loro prodotto preferito, quello radiofonico, al grido di: niente politica, siamo in par condicio. L’avvicinarsi delle urne, infatti, impone severi paletti e, come annunciato da Fiorello in apertura di puntata, “quest’anno Viva Radio 2 andrà avanti senza censure”. Alla presenza in studio di Cappon, il comico siciliano ha presentato alcune new entry nella lunga lista dei suoi personaggi, alcuni già sperimentati in tv (Paolo Fava, parodia del trombettista jazz Enrico Rava), altri lanciati ex novo, come l’attore Tony Sperandeo, noto per aver interpretato moltissimi ruoli “cattivi” in film polizieschi.
Si è parlato, comunque, anche di elezioni, nonostante l’annuncio di non voler violare la par condicio. E se n’è parlato in toni abbastanza duri, vagamente “grilleschi”. “Quando vi arriva il certificato elettorale strappatelo e buttatelo per strada. – ha detto Fiorello nella sua invettiva – I politici devono fare qualcosa di concreto già prima delle elezioni, e non promettere e basta chiedendo voti. Invece di chiedere devono dare. Se non risolvono il problema dei rifiuti a Napoli, non votate”. Presa di posizione drastica, quindi, con toni che la stampa definirebbe da “antipolitica”. Effettivamente, il messaggio che Fiorello ha lanciato è duro, ma data la sua credibilità di cui gode agli occhi (e alle orecchie) degli ascoltatori-elettori, converrebbe che qualche politico lo ascoltasse, per poi riceverne un ritorno in termini anche di immagine. Perché la campagna elettorale è anche questo. La coppia di conduttori, poi, ha anche lanciato un sondaggio, chiedendo alla gente soluzioni pratiche per risolvere il problema dei rifiuti nel Napoletano. Un sms provocatorio invitava i cittadini ad andare a votare, scrivendo sulla scheda elettorale: “io mi rifiuto”. Ironie a parte, Fiorello ha infine lanciato una frecciata (ancora in stile Grillo) alla Giustizia: “E’ ora di finirla – ha detto – non se ne può più di vedere gente che commette reati e non passa neanche un giorno in prigione perché si inventano patteggiamenti della pena, riti abbreviati e buona condotta. Se uno sbaglia deve pagare. Vogliamo la certezza della pena”. Ma si sa, parlare di politica non è il suo forte, e quindi via, subito dopo, ad un’altra sfilza di personaggi, dal Berlusconi disturbatore telefonico, fino a Moretti, “incazzato” con i tedeschi dopo la fredda accoglienza riservata a “Caos calmo”. Nel finale, duetto con Zucchero, sulle note di Diamante. (Giuseppe Colucci per NL)