La messa in onda del tv-movie, firmato Graziano Diana (già autore de “Un eroe borghese” e “La scorta”), sull’omicidio di Graziella Campagna era stata rinviata due già due volte. Aveva incontrato in più d’una circostanza l’ostracismo da parte delle istituzioni e dei vertici televisivi, l’ultima volta lo scorso novembre, quando l’allora Guardasigilli Mastella ne impedì la trasmissione per evitare, disse, di condizionare il corso delle indagini. Già, perché a ventitré anni dal quel dicembre del 1985, la giustizia sta ancora facendo il suo corso. E tutto ciò è vergognoso. È ancor più vergognoso se si pensa che, nel calderone delle centinaia di omicidi commessi in quegli anni “caldi” di Cosa Nostra (metà anni ottanta), dei maxiprocessi ai capimafia, delle guerre tra clan, dell’omicidio di Graziella Campagna ci si era totalmente dimenticati. Il caso fu riportato in auge dalla trasmissione “Chi l’ha visto?”, nel 1996, e a seguito di numerose testimonianze dei pentiti, i due presunti esecutori dell’assassinio furono arrestati e messi sotto processo. “Se la giustizia italiana funzionasse veramente – attacca Beppe Fiorello (foto), protagonista della fiction – non ci sarebbe bisogno di un film per rendere giustizia a una povera ragazza uccisa perché ritenuta una scomoda testimone e il cui omicidio non trova ancora, dopo 23 anni, dei colpevoli con una sentenza definitiva”. La decisione di Mastella di rinviare (allora, a data da destinarsi) la messa in onda fu accolta da un uragano di polemiche, fu duramente attaccata dall’avvocato Mangiapane, vice-Coordinatore dell’Organismo di Controllo Nazionale dell’Unione delle Camere Penali Italiane ed a Villafranca Tirrena, paese di Graziella, in provincia di Messina, fu persino istituito un Comitato di protesta. Lunedì la fiction è stata finalmente trasmessa su Raiuno, ottenendo un risultato sorprendente: si è trattatato, infatti, del tv-movie più visto dal 2006 ad oggi, considerando sia la Rai che Mediaset. Non solo, ha letteralmente stracciato, sul piano degli ascolti, il Grande Fratello, impreziosito dalla presenza della guest star, Francesco Totti: 7 milioni 604 mila spettatori e 28,49% di share per “La vita rubata”, 5 milioni e 77 mila spettatori e 23,18% di share per il Gf. Staccata e stracciata, invece, la nuova trasmissione di Raidue, condotta da Simona Ventura e Francesco Facchinetti, “X Factor”; che ha ottenuto un deludente 9,35% e 1 milione e 978 mila contatti.
Letto in una determinata ottica, questo dato serba in sé un significato profondo, se volete, ottimistico. Rappresenta, romanticamente parlando, una sorta di rivincita del film d’impegno civile, condito con un po’ di miele che non guasta mai, sulla tv trash, sulla tv dell’apparire. E poco importa se possa influenzare i giudici nel loro giudizio finale sugli esecutori dell’omicidio: se non fosse stato per la tv, una volta tanto da elogiare, questo caso non sarebbe mai stato sollevato. L’ultima udienza del processo è prevista per il prossimo 18 marzo. (Giuseppe Colucci per NL)