Docu è cool

docu, wanna marchi

Cosa sta dietro il successo del docu (documentari, docufilm, docuserie, docufiction), il modello che da qualche tempo spopola sulle piattaforme di streaming video on demand?

Le docuserie, le docufiction e i docufilm rappresentano un ibrido tra documentario e narrazione cinematografica.
Mentre il documentario tradizionale si concentra su fatti reali presentati in maniera informativa, queste forme ibride introducono elementi di narrazione fiction per arricchire l’esperienza visiva.
Mentre le docuserie sono formate da più episodi che esplorano in profondità un tema, un evento o una figura, alternando spesso interviste, riprese storiche, e ricostruzioni, le docufiction mescolano l’approccio documentaristico con la finzione narrativa, rappresentando eventi reali attraverso la recitazione di attori per drammatizzare il racconto.
Infine, i docufilm – versione compatta delle docufiction – sono film unici che adottano lo stesso approccio narrativo per una singola vicenda.

Prodotti iconici

Negli ultimi anni, prodotti docu come Il caso Orlandi, la storia di Wanna Marchi, i segreti di Marilyn Monroe e gli abomini del cannibale di Milwakee, sono diventati esempi iconici di docuserie che hanno catturato l’attenzione del pubblico, rendendo questo formato un pilastro delle piattaforme di streaming.

Perché le piattaforme di streaming stanno investendo sempre più in docu?

Gli OTT dello streaming video on demand investono in docuserie, docufiction e docufilm per varie ragioni, sia di carattere tecnico che commerciale, legate alla domanda di un mercato che si adatta ai mutamenti socioculturali.

Costi di produzione relativamente contenuti

Sebbene un prodotto docu di alta qualità richieda risorse per ricerca, interviste, riprese e post-produzione, rispetto alle produzioni di fiction o film con effetti speciali, i costi possono essere comunque significativamente inferiori. Difatti, l’assenza di grandi cast di attori e location dispendiose ne riduce notevolmente l’entità.

Ampiezza di pubblico

Ma anche la vastità della platea è elemento tattico per i produttori: il docu attrae diversi segmenti di pubblico, dai consumatori curiosi di conoscere la realtà celata dietro eventi storici o criminali, agli appassionati di argomenti di nicchia come l’ambiente, la scienza o la politica.
La capacità di attirare una varietà di spettatori è cruciale per i servizi di streaming, afflitti ormai da gigantismo e quindi sempre più affamati di abbonati.

Binge-watching

Grazie al formato seriale, le docuserie si prestano perfettamente al binge-watching, una pratica molto comune tra gli utenti delle piattaforme di streaming che consiste nella visione continua di numerose puntate, spesso esaurendo la stagione in un week-end (fenomeno che in Italia ha la sua massima espressione nella stagione invernale). Per questo, in sede di progettazione, si fa in modo che ogni episodio si colleghi all’altro in modo tale da mantenere viva la curiosità dello spettatore e incentivarlo a continuare la visione.

Originalità e storytelling unico

Le docuserie offrono alle piattaforme la possibilità di differenziarsi dalla concorrenza. Spesso, gli OTT acquistano o sviluppano contenuti originali per affrontare tematiche non trattate o per presentare angolazioni inedite su eventi famosi. Questo crea un vantaggio competitivo nell’offerta.

Engagement e condivisione social

Il docu, quasi sempre basato su eventi reali o misteri irrisolti, scatena discussioni online sui social media, amplificando la loro diffusione virale. Le piattaforme di streaming beneficiano enormemente di questo passaparola digitale, che aumenta e alimenta la visibilità e l’attrattività del prodotto senza costi pubblicitari aggiuntivi.

Longevità e uso in catalogo

A differenza dei blockbuster cinematografici, che tendono ad avere un picco di popolarità iniziale, il docu, così come il crime per i podcast, può mantenere rilevanza per periodi più lunghi. Essendo basato su fatti, la “data di scadenza” è meno limitata, il docu è un prodotto duraturo per le biblioteche di contenuti delle piattaforme.

Attrazione seriale

Perché il pubblico è sempre più attratto da questa offerta e come mai si è creato uno spazio di mercato? L’attrazione crescente del pubblico verso le docuserie può essere attribuita a diversi fattori.

Autenticità e trasparenza

In un’epoca in cui la disinformazione e le fake news sono in crescita esponenziale, il docu offre una percezione di autenticità: gli spettatori cercano storie basate su fatti reali, che possano ampliare la loro conoscenza del mondo, presentando nel contempo narrazioni avvincenti.

Emozioni e suspense

Nonostante la loro base sia ancorata alla realtà, il docu è costruito con tecniche narrative che suscitano emozioni simili a quelle della fiction. Crimini irrisolti, misteri storici o biografie di figure controverse mantengono lo spettatore incollato al device, desideroso di scoprire cosa succederà o di ottenere un quadro più chiaro della vicenda.

Facilità di accesso

Con lo streaming video on demand, gli utenti possono scegliere quando e come guardare. La possibilità di accedere a contenuti informativi di qualità in qualsiasi momento senza dover rispettare la programmazione di una TV lineare contribuisce al successo.

Interesse per storie complesse e approfondite

Inoltre, il docu permette di esplorare argomenti complessi che richiederebbero molto più tempo rispetto a un documentario tradizionale. Lo spettatore può esplorare ogni sfaccettatura di un tema, grazie a narrazioni articolate che svelano dettagli gradualmente.

Rilevanza sociale e culturale

Molte docuserie trattano temi di attualità o questioni di giustizia sociale, che colpiscono profondamente il pubblico moderno. Temi come il cambiamento climatico, i diritti civili o gli scandali politici trovano eco tra spettatori sensibili alle dinamiche politiche e sociali contemporanee.

Il docu è più adatto allo streaming on demand o alla TV lineare?

Ma perché il docu si è progressivamente spostato dal lineare allo SVOD? Le docuserie e i docufilm si prestano meglio allo streaming video on demand per una serie di motivazioni tecniche e di mercato, anche se possono trovare spazio anche nella TV lineare con alcune limitazioni.

Adattabilità ai ritmi dell’utente

La natura frammentata e approfondita delle docuserie si adatta perfettamente al consumo on demand, dove gli utenti possono scegliere quanti episodi vedere di fila e decidere il proprio ritmo.

Nessun vincolo orario

Al contrario, nella TV lineare, lo spettatore è vincolato agli orari di programmazione, che non offrono la stessa flessibilità.

Lunghezza variabile e personalizzazione

Molte docuserie non seguono la rigida durata di un episodio televisivo tradizionale (di solito dai 30 ai 60 minuti), ma possono variare in lunghezza. Questo tipo di flessibilità meglio si allinea meglio alle piattaforme di streaming, che non hanno rigidi vincoli di griglia oraria come la TV lineare.

Immersione narrativa

Il binge-watching, molto diffuso nello streaming, permette agli spettatori di immergersi completamente nella narrazione di una docuserie.

Continuità di narrazione

La TV lineare, che propone un episodio alla volta con intervalli settimanali, può spezzare il pathos e ridurre l’impatto emotivo della storia.

Fidelizzazione dell’abbonato

Per le piattaforme di streaming, il docu diventa uno strumento potente per mantenere gli abbonati nel lungo periodo. Il pubblico, legato a contenuti esclusivi e aggiornamenti regolari, trova nello streaming un’esperienza più ricca e interattiva rispetto alla TV tradizionale, che punta su una fruizione più passiva.

Docu lineare

Tuttavia, in alcuni contesti, le docuserie possono trovare spazio anche nella TV lineare, soprattutto su canali tematici o di approfondimento (come quelli geografici o storici).

Eventi speciali

In questi casi, i documentari o docufilm vengono proposti come eventi speciali, spesso in prima serata, per attrarre un pubblico specifico.

Streaming habitat ideale per il docu

In sintesi, sebbene il docu trovi il suo habitat ideale nello streaming on demand, dove la flessibilità, la personalizzazione ed il binge-watching sono fattori chiave, ci sono ancora spazi in cui può prosperare anche sulla TV lineare. Specialmente in contesti di approfondimento o come contenuti di nicchia.

Le somme

In conclusione, il crescente successo delle docuserie sulle piattaforme di streaming riflette una profonda trasformazione nel consumo di contenuti audiovisivi. Gli OTT investono sempre più in questo formato perché risponde sia alla domanda di autenticità che alla necessità di personalizzazione, coniugando approfondimento e accessibilità. Il pubblico, attratto dalla possibilità di esplorare temi reali in maniera avvincente e autonoma, trova nel docu una formula ideale di intrattenimento informativo. Mentre lo streaming resta il canale più adatto, il loro impatto potrebbe influenzare anche il futuro della TV lineare, spingendola verso contenuti più flessibili e interattivi (o quantomeno approfondibili attraverso prodotti verticali a latere disponibili su piattaforme collegate, come RaiPlay per RAI o Infinity per Mediaset).

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