A pochi mesi dall’esplosione del fenomeno editoriale “La casta”, arrivano i discepoli di Rizzo e Stella. E i discepoli, si sa, a volte superano i maestri. O, per lo meno, li completano.
Il giornalista e scrittore Beppe Lopez è l’autore di quello che si preannuncia come una nuova Bibbia della folta schiera degli “scontenti”: “La casta dei giornali”, ovvero come il denaro pubblico, per centinaia di milioni di euro, giunge nelle casse di grandi editori e piccoli organi di partito. Facendo, naturalmente, pensare a più di qualche ingerenza da parte dello Stato nelle linee editoriali dei giornali. Argomento, questo, un po’ tralasciato da Rizzo e Stella.
Il libro di Lopez è un’inchiesta chiara e minuziosa sui mille ed uno modi attraverso i quali i soldi arrivano nelle tasche degli editori: rimborsi carta, agevolazioni tariffarie, crediti d’imposta, ristrutturazioni aziendali o provvidenze per la teletrasmissione. Ogni anno ci sono circa 700-750 milioni di euro (sì, avete capito bene, 750 milioni!) che dalle casse dello Stato vanno a rimpinguare quelle dei giornali. Il tutto per mezzo di contributi diretti ed indiretti che danno l’impressione di una sorta di do ut des. Anche i giornalisti rappresentano una casta in Italia, così come Grillo ed altri pionieri sostengono da tempo e così come il libro di Lopez cercherà di spiegare agli ignari italiani. Certo, una possibile obiezione potrebbe essere levata a discolpa degli eredi di Biagi e Montanelli che popolano i giornali di casa nostra: non è certo l’unica casta e quella dove girano più soldi. Il dovere deontologico dei giornalisti, però, va ben oltre la sola problematica economica, non è solo una questione di meri soldoni. Se una stampa è di regime, o qualcosa del genere (non solo in Italia, ovviamente), i cittadini finiscono per essere instupiditi, presi in giro, trattati alla stregua di sudditi di un potere che, mezzi di comunicazione alternativi a parte (quando, come per fortuna da noi, ci sono), non possono contrastare in nessun modo. E’ da lì che nasce il bisogno di cambiamento, di evoluzione tecnologica e quindi democratica. Ed è lì che Beppe Grillo è andato ad attingere per riempire le liste del V-Day.
Tornado a Lopez ed al suo “La casta dei giornali”, sottotitolato “Così l’editoria italiana è stata sovvenzionata e assimilata alla casta dei politici”, la sua creatura uscirà in libreria nei prossimi giorni su edizioni Stampa Alternativa.(Giuseppe Colucci per NL)