Diritto societario, s.r.l. “semplificata”: riforma fallita nella sostanza

A qualche mese dal debutto della Srls (società a responsabilità limitata semplificata), prevista dal Decreto sviluppo (D.l. 22 giugno 2012, n. 83, convertito con la legge 7 agosto 2012, n. 134) ci si è resi subito conto che questa nuova forma societaria non ha avuto il riscontro atteso.

Infatti, sono pochi i giovani imprenditori (principali destinatari della novella negli intenti del legislatore) che ne hanno fatto ricorso. Per comprenderne i motivi riprendiamo le tappe necessarie alla costituzione: i soggetti interessati devono essere esclusivamente under 35; non esiste un capitale sociale minimo e lo stesso deve essere interamente versato alla costituzione nelle mani degli amministratori; l’atto costitutivo deve essere conforme allo standard fissato dal D.M. Giustizia 138 del 23 giugno 2012 (Gazzetta Ufficiale n. 189 del 14 agosto 2012); l’atto va redatto di fronte al notaio e i costi per la costituzione sono ridotti a poche centinaia di euro (168 per l’imposta di registro e 200 per il diritto camerale, le spese per l’apertura della partita Iva a carico del professionista abilitato in regime di libera concorrenza). Vista in questi termini e paragonata al costo di una costituzione di una s.r.l. “tradizionale”, che si aggira intorno ai 3500 euro, non si spiega il perché di tanta reticenza nella sua adozione. Quali sono, allora, le ragioni del fallimento? Una possibile spiegazione può essere ricercata nel fatto che per l’avvio di un’attività i costi di apertura notarili sono solo una parte (molto spesso piccola) dell’investimento e del fabbisogno di denaro necessario per avviare un’impresa; in secondo luogo, le banche nell’erogazione di finanziamenti alle imprese start-up richiedono ulteriori garanzie e fidejussioni ai soci; strada difficilmente percorribile, visto che tendenzialmente i giovani sono soggetti dotati di scarsa autonomia patrimoniale e che l’accesso a questa forma societaria è di fatto inibito a soggetti “senior” più solidi finanziariamente. A tale proposito, il comma 4 bis dell’articolo 44 del Decreto Sviluppo prevede un impegno del ministero dell’Economia a stringere un accordo con l’ABI (le banche) per fornire credito a condizioni agevolate «ai giovani di età inferiore a 35 anni che intraprendono attività imprenditoriale attraverso la costituzione di una società …». Restiamo in attesa di vedere se e a che condizioni tale accordo sarà sottoscritto. (L.B. per NL)
 
 
 

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