Diritto d’autore. Ue: sì al blocco dei siti pirata, ma libertà nei modi

Si inasprisce la lotta ai siti pirata che forniscono illegalmente film, video o musica protetti da copyright. La battaglia ora esce dai confini delle legislazioni nazionali e viene legittimata da una sentenza della Corte di Giustizia Europea.

La decisione della Corte Europea ha chiarito quale debba essere il ruolo dei provider nella lotta alla pirateria: la nuova direttiva stabilisce che i fornitori di servizi internet sono tenuti a bloccare l’accesso ai contenuti dei siti che violino le norme sul diritto d’autore, lasciandoli liberi però, dietro l’ordine dell’autorità giudiziaria, in merito alla tipologia di misure da adottare. I provider godranno dunque di un margine di autonomia sui modi, per evitare costi eccessivi, e opereranno una mediazione tra i diritti degli utenti (che devono poter essere liberi di navigare) e quelli d’autore (che devono comunque essere garantiti). I giudici europei sono stati chiamati in causa dall’Oberster Gerichtshof (Corte Suprema austriaca), che si è trovata tra le mani un caso spinoso: UPC Telekabel Wien, fornitore austriaco d’accesso internet via cavo, si è visto intimare dai magistrati nazionali di bloccare l’accesso ai suoi utenti al sito www.kino.to, da cui era possibile vedere in streaming o scaricare illegalmente episodi di serie tv o film. Le società che ne detenevano i diritti (la Constantin Film e la Wega) hanno fatto causa al provider, dato che il materiale veniva reso disponibile online senza il loro consenso e senza il pagamento delle royalties. L’UPC Telekabel, ritenendo di non essere l’intermediario del sito, si era rifiutato si bloccare l’accesso al portale. La Corte europea con la nuova sentenza ha smontato queste posizioni: i provider infatti si configurano a tutti gli effetti come intermediari dei siti, in quanto forniscono gli accessi attraverso cui possono essere raggiunti. La decisione Ue è tesa quindi a salvaguardare capra e cavoli, bilanciando da una parte i diritti dei produttori di contenuti e dall’altra quelli dei siti web (ai quali può capitare di ospitare materiale perfettamente legale, a fianco di altro materiale illecito). Va ricordato infine che la sentenza europea avrà particolare importanza anche per l’Italia, che in data 31 marzo ha visto – come ricorderanno i lettori – l’entrata in vigore del regolamento Agcom sul diritto d’autore online, dal momento che specificherà meglio cosa potrà essere richiesto agli Internet Service Provider. (V.R. per NL)
 

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