Nel corso del 2009 è continuata l’attività di collaborazione della Siae con le Forze dell’ordine per la prevenzione e il contrasto, su tutto il territorio nazionale, alla produzione e vendita di prodotti contraffatti contenenti video, film e brani musicali.
Le operazioni portate a termine nell’ultimo anno dalle Fiamme Gialle in coordinamento con il Servizio Antipirateria della Siae, evidenziano come la pirateria delle opere dell’ingegno sia portata avanti, su scala industriale, da organizzazioni criminali che si avvalgono di strumenti sofisticati e di un’ampia ramificazione sul territorio. Queste organizzazioni, oltre ad arrecare gravi danni alla filiera della produzione legale, sottraendo profitti e posti di lavoro all’industria nazionale, sfruttano la manodopera clandestina per la distribuzione dei supporti contraffatti. Un esempio concreto di questa realtà è la vasta operazione condotta dal Gruppo Fiumicino della Guardia di Finanza denominata “Drake” e “Drake 2”: dal sequestro di materiale pirata destinato a rifornire il mercato laziale, scaturiva una lunga indagine, avviata fin dal 2008, che ha consentito di scoprire, a Napoli, 4 centrali di riproduzione clandestina nelle quali venivano realizzati i “master” di film, anche di prima visione, che alimentavano poi il mercato clandestino nel Centro Italia. Nonostante numerosi arresti e il sequestro, a più riprese, di migliaia di supporti audiovisivi, locandine, custodie per il confezionamento, l’attività illecita era stata riavviata e il materiale pirata continuava ad affluire sul mercato romano. A seguito di ulteriori indagini, grazie anche all’ausilio di intercettazioni telefoniche, la Guardia di Finanza è riuscita ad individuare i responsabili dell’organizzazione criminale, mettendo a segno una nuova operazione, nel gennaio 2010, nella quale sono state sequestrate due centrali di duplicazione clandestina con 130 masterizzatori e 5mila supporti audiovisivi illeciti pronti per la distribuzione. Napoli è anche il fulcro delle attività illecite indagate nell’operazione Sparrow. Anche in questo caso, sono state individuate 4 centrali di riproduzione clandestina di prodotti audiovisivi; è stato sequestrato un ingente quantitativo di supporti vergini e di supporti contraffatti, locandine e custodie, e nove persone sono state arrestate. Le indagini sono ancora in corso per monitorare la ripresa dell’attività illecita da parte degli indagati, le possibili complicità e ramificazioni sul territorio. L’esistenza di un asse Napoli-Roma, per quanto riguarda la provenienza dei prodotti contraffatti è stata evidenziata dall’operazione Bucaniere, conclusasi nel giugno 2009, che ha portato al sequestro di 6 centrali di riproduzione clandestina di audiovisivi e di decine di migliaia di supporti pirata, completi di locandine e custodie e all’arresto di sei persone colte in flagranza di reato. Ma è con l’operazione Nuovo Cinema Camorra che la Guardia di Finanza, anche in questo caso in collaborazione con il nucleo antipiratera dell Siae, ha eseguito una delle più impegnative e vaste azioni contro la pirateria, utilizzando nella notte del 10 novembre, a Napoli, oltre 650 uomini e 190 automezzi, un elicottero, unità antiterrorismo e unità cinofile. Il nome dell’operazione, come ha spiegato il Procuratore della Repubblica di Napoli Giandomenico Lepore, è dovuto al fatto che ormai la contraffazione delle opere intellettuali è organica agli interessi più evoluti della camorra e rappresenta una delle sue principali fonti di finanziamento. Le indagini, iniziate nel 2006, hanno consentito di effettuare 125 perquisizioni a Napoli e provincia, sequestrando conti correnti, beni mobili e immobili, società di vario tipo e anche il parco auto dell’organizzazione criminale composto da 150 veicoli. 32 le centrali di duplicazione clandestina scoperte con 2.300 masterizzatori, 1 milione di cd e dvd illegali e 3 milioni di locandine. La contraffazione non è tuttavia appannaggio di Napoli e dintorni: nel maggio 2009 la Guardia di Finanza, dopo un sequestro effettuato sul territorio polacco dalla polizia tedesca e olandese, ha individuato nei pressi di Bologna uno stabilimento di riproduzione clandestina, interrompendo la produzione di un ingente stock di prodotti audio e video contraffatti. Sono stati sequestrati 80mila supporti, tre linee complete di produzione di dvd e altro materiale per il confezionamento. Lo stabilimento riforniva di materiale pirata il mercato olandese. L’operazione Windmill ha così scoperto i legami fra la malavita internazionale e quella locale. La pirateria delle opere dell’ingegno non si esercita soltanto con la redditizia produzione di supporti clandestini: la nuova frontiera della pirateria è Internet, dove, con l’abuso delle possibilità offerte dalla tecnologia informatica, è possibile creare gravissimi danni all’industria culturale assicurandosi guadagni illeciti consistenti. La Guardia di Finanza di Venezia ha bloccato, nel novembre 2009, l’attività di un sito pirata, Youandus.it, il cui server, nel tentativo di evitare i controlli, era stato trasferito negli Stati Uniti, pur continuando ad essere gestito in maniera remota dall’Italia. Dal sito era possibile scaricare, in maniera del tutto illegale, film di ogni genere, dai titoli più recenti ancora in visione nelle sale, fino ai grandi classici del passato, italiani e stranieri. I finanzieri del Nucleo di Venezia, in collaborazione con gli ispettori del Reparto Antipirateria della Siae e con i tecnici dell’Fpm, con l’autorizzazione della Procura della Repubblica di Ancona, hanno accertato la responsabilità del provider, rinvenendo con una serie di perquisizioni le attrezzature, il software ed i file piratati e posto la parola fine alla vicenda, denunciando il responsabile all’Autorità Giudiziaria. L’attività di controllo e prevenzione sul territorio nazionale si è esplicitata non solo nell’individuazione di fabbriche clandestine di supporti contraffatti o di siti che consentono il download illegale di opere protette, ma anche nella verifica dell rispetto delle norme vigenti in materia di diritto d’autore da parte degli utilizzatori delle opere, come le emittenti radiofoniche e televisive. Le Unità Speciali della Guardia di Finanza, in coordinamento con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazione e il Servizio Antipirateria della Siae, hanno effettuato numerosi controlli presso emittenti locali e nazionali accertando che in alcuni casi le emittenti non erano in regola con le autorizzazioni e le condizioni generali di licenza concessa dalla Siae per l’utilizzo del proprio repertorio. Complessivamente sono stati effettuati 129 interventi e sono state constatate 184 violazioni amministrative e 45 violazioni penali. (SIAE)