Come molti di voi ricorderanno, su queste pagine affrontammo il discorso delle licenze creative commons, come possibile alternativa alla gestione dei diritti d’autore che sino ad ora ha contraddistinto per larga parte il nostro paese. Il fatto che, sempre più, nascano alternative ai tradizionali metodi di fruizione delle opere coperte dal diritto d’autore, dovrebbe far riflettere sul fatto che da tempo il sistema ha iniziato a fare acqua da un po’ troppe parti, è divenuto farraginoso e non sempre economicamente conveniente. Basti pensare ai recenti avvenimenti che hanno coinvolto l’IMAIE. Poche righe introduttive per anticipare una new entry nel panorama delle modalità di fruizione di opere musicali. Jamendo è la più grande piattaforma on-line di musica scaricabile gratuitamente e legalmente. Offre il catalogo più grande di musica creative commons della rete. Per gli artisti è un modo semplice ed efficace per pubblicare, condividere e promuovere la propria musica, ma anche per essere retribuiti attraverso la distribuzione di ricavi pubblicitari e diverse partnership commerciali. In sostanza, ciò che caratterizza Jamendo è il fatto che tutti i brani musicali presenti non sono stati depositati presso le tradizionali collecting societies di raccolta e distribuzione diritti d’autore e connessi. Gli autori hanno deciso, in questo caso, di affidare la protezione delle loro opere alle licenze creative commons, licenze non esclusive che permettono di stabilire quali utilizzazioni possono dirsi libere e quali sottoposte al pagamento di royalties. Infatti, Jamendo propone licenze per diversi usi commerciali (sincronizzazioni audiovisive – pubblicità, cinema, televisione, documentario – sonorizzazione di siti Web, o altre applicazioni multimediali). (M.P. per NL)