Patamu (marcatore temporale online del diritto d’autore) si pronuncia sulla condanna a SIAE. Abbiamo già avuto modo di riportare su queste pagine quanto l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha accertato nei confronti della Società Italiana Autori ed Editori.
Con provvedimento del 25/09/2018, infatti, l’Antitrust ha accertato che la SIAE, almeno dal 01/01/2012, ha posto in essere un abuso di posizione dominante in violazione dell’articolo 102 del TFUE (Trattato sul funzionamento dell’Unione europea); comportamento articolato in una pluralità di condotte complessivamente finalizzate ad escludere i concorrenti dai mercati relativi ai servizi di gestione dei diritti d’autore non inclusi nella riserva originariamente prevista dall’articolo 180 della Legge sul diritto d’autore, nonché ad impedire il ricorso all’autoproduzione da parte dei titolari dei diritti, garantita dall’articolo 180, comma 4 della LDA. A fronte di ciò, alla collecting è stata irrogata una sanzione di 1.000 euro, cifra assolutamente simbolica.
Proprio con riferimento al’esito di questo procedimento si è pronunciato Patamu, un portale – gestito da Innovaetica S.r.l. – per la protezione del diritto d’autore dei creativi attraverso una marcatura temporale di un’opera che consente di pubblicare e condividere in sicurezza il prodotto del proprio ingegno. Tale piattaforma web già nell’ottobre del 2015 aveva presentato un esposto all’AGCM, segnalando condotte anticoncorrenziali messe in atto dalla SIAE.
Ora, al termine dell’iter di accertamento, il Ceo e fondatore di Patamu, Adriano Bonforti, in un comunicato inviato a NL ha così commentato la decisione: “Dopo anni di ingiustizie e di abusi, è accertato al di là di ogni dubbio che la SIAE ha approfittato della sua posizione monopolistica per affossare la libera concorrenza nel mondo dell’arte, a scapito del sistema culturale italiano e di migliaia di artisti che avevano chiesto semplicemente di poter essere rappresentati da realtà come Patamu o di autoprodursi. Si tratta di una grande vittoria per Patamu, per i 18.000 artisti che Patamu rappresenta e per l’intero ecosistema culturale italiano”.
Lo stesso ha poi proseguito, affermando che “ora la SIAE dovrà agire immediatamente per rimuovere tutti quegli ostacoli che hanno cercato per anni di affossare realtà come Patamu e di rendere la vita meno facile a decine di migliaia di artisti che avevano la sola colpa di non volersi far rappresentare dalla SIAE. L’ecosistema culturale italiano potrebbe davvero diventare più equo, ed a beneficiarne non saranno solo gli artisti, ma l’intera società.”
Ci troviamo, però, in un momento storico di passaggio: dall’originario monopolio della SIAE, si sta passando, attraverso la Direttiva 2014/26/UE ed il Decreto Legislativo n. 35 del 15/03/2017, ad un sistema caratterizzato dalla presenza di una molteplicità di collecting. Ma non è detto che una situazione sia necessariamente migliore dell’altra: ci sono pro e contro opposti per artisti, da un lato, ed utilizzatori, dall’altro. Bisognerà quindi attendere l’evolversi dei rapporti reciproci per far sì che tutti i soggetti coinvolti, nelle loro attività – che necessariamente si intersecano – trovino un equilibrio capace di soddisfare ciascuno o, quantomeno, di non scontentare i più. (G.C. per NL)