Caso Meta – Siae: il TAR Lazio si pronuncia a favore della società che tutela il diritto d’autore.
Meta non può sottrarsi dal portare avanti le trattative con Siae per riconoscere un equo compenso agli autori dei brani utilizzati sui social network.
A stabilirlo è stato, da ultimo, il TAR Lazio, pronunciatosi con sentenza pubblicata lo scorso 30/10 sulla discussa vicenda che ha visto protagonisti Siae e Meta sulla questione dell’accordo mancato sul copyright.
La svolta del TAR
La decisione ha quindi dato una nuova svolta alla querelle tra le due parti, in cui Siae, al momento, risulta favorita.
Mancato rinnovo del MRA
La vicenda aveva avuto origine dalla decisione unilaterale presa la scorsa primavera da Meta di rimuovere dai propri social network tutti i brani musicali riconducibili al repertorio tutelato da Siae, in segno di rifiuto a rinnovare l’accordo di licenza intercorrente tra le due società (il cd. Music Rights Agreement, o MRA).
Remunerazione
E, in particolare, ad accettare le modalità di remunerazione dei contenuti musicali proposte dall’organismo di gestione collettiva.
Richiesta di Siae troppo onerosa
Da una parte, infatti, Siae chiedeva di parametrare il compenso dovuto sulla base di dati economici e dati di traffico, per i quali ne richiedeva la condivisione.
Flat fee
Dall’altra parte, Meta, restìa a fornire tali informazioni, spingeva per ottenere una modalità di pagamento a forfait (cd. “flat fee”).
AGCM interpellata
Il fatto clamoroso, che rischiava da subito di avere gravi ripercussioni per tutto il comparto musicale (incidendo su autori, produttori e, infine, sugli stessi consumatori), era stato portato subito all’attenzione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Abuso di dipendenza economica
Come abbiamo riportato sulle nostre pagine, l’Autorità ha avviato un’istruttoria nei confronti di Meta Platforms Inc., Meta Platforms Ireland Limited, Meta Platforms Technologies UK Limited e Facebook Italy S.r.l. per accertare “un presunto abuso di dipendenza economica nella negoziazione con Siae della stipula della licenza d’uso, sulle proprie piattaforme, dei diritti musicali”.
Grave danno per i consumatori
Interessante il punto sostenuto dall’Antitrust, il quale nel proprio provvedimento di aprile riteneva come “l’abuso di dipendenza economica ipotizzato possa avere un impatto significativo per la tutela della concorrenza nei mercati interessati e comportare un grave danno per i consumatori”.
Intimazione a ripristinare i contenuti musicali sulle piattaforme
Sulla base di ciò, l’Authority intimava a Meta di “ripristinare immediatamente le trattative con Siae, mantenendo un comportamento ispirato ai canoni di buona fede e correttezza, nonché a fornire tutte le informazioni necessarie per ristabilire un equilibrio nell’intero rapporto commerciale, ripristinando tempestivamente in modo pieno la disponibilità dei contenuti musicali tutelati da Siae sulle proprietà di Meta per tutto il periodo necessario alla conclusione delle negoziazioni”.
Accordo provvisorio
Alla luce di tale provvedimento, le Parti interessate addivenivano ad un accordo provvisorio, scaduto lo scorso 06/10 (e prorogato fino al 31/01/2024).
Meta, non contenta, ricorre al TAR
Nel frattempo però Meta faceva ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, chiedendo la sospensiva del provvedimento dell’Antitrust.
TAR appoggia operato di AGCM e rigetta il ricorso
Con sentenza del 30/10/2023 il TAR ha rigettato il ricorso di Meta, confermando in toto il provvedimento impugnato dell’AGCM adottato lo scorso 20/04/2023 e riconoscendo la ricorrenza dell’abuso dello stato di dipendenza economica della Siae nei confronti dell’OTT.
TAR: senza l’intervento dell’Antitrust la trattativa sarebbe rimasta in stallo
Nel dettaglio, esponendo la gravità della situazione generata dalla big tech di Menlo Park sull’intera economia digitale, il TAR ha concluso affermando che in assenza dell’intervento autoritativo dell’Antitrust “la trattativa sarebbe probabilmente rimasta in una fase di stallo con grave pregiudizio per l’intero indotto che opera sulle piattaforme gestite da Meta.
Fuga di autori
Invero, oltre alla Siae che vedrebbe immediatamente scomparire una fonte di introiti, nonché il rischio di una ‘fuga’ degli autori verso altri gestori collettivi, direttamente lesi dall’interruzione delle negoziazioni sarebbero altresí gli artisti tutelati da Siae, i cui contenuti non potrebbero raggiungere gli utenti dei social network“.
Per TAR è estremamente urgente garantire il ripristino della musica tutelata da Siae
Alla luce di tali precisazioni, per il TAR appare dunque “perfettamente legittimo l’intervento dell’Autorità, risultando estremamente urgente garantire il ripristino della fruizione dei contenuti audio di Siae sulle piattaforme Meta” per evitare il collasso del comparto.
Vittoria per Siae
Siae, per la seconda volta, ne esce vittoriosa e in una posizione contrattuale più forte, grazie alle recenti pronunce delle Autorità nazionali.
Altro grado?
Ma bisognerà attendere e capire le prossime mosse di Meta: se deciderà di allinearsi, accettando infine di concludere un accordo definitivo, oppure se fare muro e tentare di fare valere le proprie doglianze procedendo nelle aule del Consiglio di Stato. (G.S. per NL)