Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana) e Audiocoop (l’Associazione Italiana Discografici Indipendenti) si schierano a sostegno della Siae in merito alla questione “Copia privata”, ribadendo che si tratta di un compenso per autori ed editori, non di una tassa, e che vi è la necessità di adeguarlo alle nuove forme tecnologiche di sfruttamento dei contenuti.
Enzo Mazza, Presidente della Fimi ha anticipato che, per quel che riguarda la copia privata, “Come Confidustria Cultura, prenderemo una posizione ufficiale che sarà allineata a quella della Siae perché sul tema c’è troppa confusione. Chiediamo semplicemente che venga adeguata una norma già in vigore. Insomma, bisogna sostituire i supporti che non esistono più, come succede per il paniere Istat”. Riguardo all’adeguamento della copia privata nel nostro Paese, Audiocoop, in un comunicato, scrive che “appoggia la richiesta della Siae, in quanto si tratta di una quota indispensabile per il settore dei creatori di contenuti musicali, autori ed editori, dei suoi produttori e dei suoi artisti, interpreti ed esecutori, visto che è stranoto che i supporti digitali venduti, servono a scaricare illegalmente una moltitudine di brani musicali, senza pagare alcunché ai creatori di tali produzioni”. (Siae)