Il Tribunale di Roma con sentenza del 27 aprile 2016 ha condannato la piattaforma digitale statunitense Break.com per uso illecito dei programmi televisivi Mediaset.
Oltre a un risarcimento stabilito in 115.000 euro (pari a circa 1.300 euro per ogni minuto illecitamente pubblicato), la Nona Sezione del Tribunale Civile ha addebitato a Break.com le spese processuali e fissato una penale di 1.000 euro per ogni eventuale futura violazione. "La nuova sentenza – spiega Mediaset in una nota – rappresenta un ulteriore passo avanti nella giurisprudenza relativa alla tutela del diritto d’autore degli editori italiani in ambito digitale". Il Tribunale, accogliendo i più recenti precedenti comunitari, ha stabilito la responsabilità civile di chi pubblica contenuti caricati dagli utenti. Rilevante il nuovo ruolo attribuito agli aggregatori: non più intermediari tecnici e passivi ma "impresa globale" che utilizza i contenuti messi a disposizione del pubblico per alimentare il proprio business pubblicitario. "L’intervento diretto nei contenuti", continuano i giudici di Roma, è dimostrato anche attraverso i "video correlati" e la presenza di un "editorial team", elementi che dimostrano la posizione del provider come "hosting attivo". In altre parole vi è "conoscenza effettiva" degli illeciti e il titolare dei diritti non ha nessun obbligo preventivo di fornire agli aggregatori gli specifici URL "vietati", in quanto si tratterebbe di un onere irragionevolmente gravoso e privo di qualsiasi fondamento normativo. Secondo Mediaet, "La nuova sentenza aggiunge un importante contributo alla cultura giuridica dei "principi fondamentali" a tutela di chi investe realmente nella produzione di contenuti italiani originali". (E.G. per NL)