Mediaset ha presentato un esposto all’antitrust contro il bando predisposto da Infront per l’assegnazione dei diritti tv 2018-2021 della Lega Serie A, chiedendone una riforma più equa. Secondo il Biscione, infatti, la struttura del bando sarebbe palesemente squilibrata “in quanto il pacchetto D concentra in un’unica offerta per prodotto ben 324 eventi, ovvero il 30% in più rispetto agli altri pacchetti, relativi a 12 squadre di grande richiamo e contiene 132 partite in esclusiva assoluta su tutte le piattaforme trasmissive”. La controproposta di Mediaset è quella di ridistribuire i match delle squadre, in modo tale da avere nei pacchetti A e B sei squadre con un grande bacino di tifosi (anziché quattro, come previsto dal bando) e due minori, riducendo l’offerta del pacchetto D e livellando le basi d’asta a 300 milioni di euro per ciascun pacchetto. La presentazione dell’esposto all’alba dell’apertura delle buste con le offerte insospettisce: l’assegnazione, che era fissata per il 10 giugno onde evitare che tutti i capitali fossero prosciugati dall’asta dei diritti tv della Champions League, in attesa della pronuncia dell’Antitrust inevitabilmente slitterà e secondo alcuni l’intenzione del Biscione è proprio quella di prendere tempo. Rallentare le operazioni potrebbe spingere la principale concorrente Sky a investire la maggior parte delle risorse per l’asta Champions ed essere meno competitiva sulla Serie A, consentendo al broadcaster di Cologno Monzese di avere più chances di aggiudicarsi il pacchetto B e alcuni diritti ancillari per cifre attorno ai 350 milioni di euro l’anno, oppure di concentrare gli sforzi e lanciare un’offerta di oltre 700 milioni di euro annui per un doppio pacchetto (B+D) che sbaragli del tutto la concorrenza. (P.B. per NL)