Roma, 27 ago. (Apcom) – La Lega Calcio rifiuta le offerte presentate da Rai e Mediaset e domenica prossima gli italiani non potranno vedere i goal dei campionati di serie A e B sulla tv in ‘chiaro’, in programmi come “90simo minuto”, la “Domenica sportiva” o “Controcampo”, che non potranno andare in onda. Non solo: il ‘black out’ sara’ esteso anche alla radio, e per la prima volta nella storia dei campionati, gli italiani non potranno seguire le radiocronache di “Tutto il calcio minuto per minuto”, trasmissione cult di RadioRai. Per poter vedere i gol e le ‘fasi salienti dei match del prossimo campionato i telespettatori dovranno abbonarsi a Sky sul satellite, o avere le carte ‘prepagate’ del digitale terrestre di Mediaset Premium o Carta Piu’ La7. Per la prima volta, da quando le storie del calcio e quella della tv si sono incrociate, le immagini delle partite saranno viste da una minoranza di cittadini che dispongono di una pay tv. Tre anni fa’ fece scalpore il passaggio dei diritti tv sugli ‘hightlights’ dalla Rai a Mediaset, ma le immagini del calcio rimasero a disposizione della tv in chiaro. Questa volta si configura un calcio visibile solo sulla tv a pagamento.Le telecamere di Rai e Mediaset non potranno proprio entrare negli stadi, neanche per le interviste dopo le partite.
E’ chiaro che non e’ stata ancora detta l’ultima parola nelle trattative tra la Lega Calcio e gli operatori tv, Rai in primis e che nei prossimi giorni continueranno le trattative, ma per sabato e domenica prossimi e’ quasi ormai certo che la situazione restera’ quella attuale. ”Ci dispiace molto che i campionati di serie A e B partano senza la possibilita’ di vederli per chi non ha la pay tv, ma ci siamo trovati davanti a offerte che non potevano essere accettate”, ha affermato l’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, che vista l’assenza del presidente Antonio Matarrese ha presieduto l’assemblea della Lega che ha deciso di respingere le offerte delle tv e non assegnare i diritti a pochi giorni dall’inizio del campionato.”Non abbiamo assegnato neanche i diritti radiofonici – ha continuato – Quindi non ci sarà ‘Tutto il calcio minuto per minuto’, perchè abbiamo deciso che i diritti radiofonici verranno venduti in un unico pacchetto con la tv. Non avendo venduto i diritti tv, non abbiamo venduto neanche quelli della radio”.
La Rai risponde sottolineando che la sua offerta per i diritti televisivi “è risultata di gran lunga la più elevata superando dicirca tre volte quella delle altre emittenti televisive. Sulla base di questi evidenti presupposti la Rai, in quanto migliore offerente ed anche sulla base dell’oggettivo valore dei diritti in chiaro evidenziato dall’esito della gara, ritiene di aver compiuto un significativo sforzo per assicurare ai propri utenti le immagini televisive e le radiocronache e che pertanto non può in alcun modo essere attribuito a Rai la eventuale decisione della Lega di oscurare il calcio al di fuori di quanto previsto dall’esercizio del diritto di cronaca”.
Le squadre di calcio avevano chiesto 70 milioni di euro come base d’asta per gli hightlights, ma e’ arrivata solo un’offerta complessiva dalla Rai di 20,5 milioni. “Siamo disponibili a cedere a una cifra inferiore ai 70 milioni – ha detto Galliani – ma è l’entità dell’offerta che non va bene. Se l’offerta rimarrà tale, è possibile che il calcio non si veda più in chiaro”.
Le uniche immagini del calcio che si vedranno sulla tv in chiaro saranno quelle dei tg, ai quali spetta un ‘diritto di cronaca’. Ma si tratta di 4 minuti complessivi per tutte le partite per la serie A e altri 4 minuti per la serie B. Ben poca cosa. L’offerta Rai prevedeva un ‘esborso’ complessivo di 30 milioni, dei quali 20,5 per gli highlights, di cui 7 milioni per la fascia sino alle 22,30 e 13,5 milioni per la Domenica Sportiva, 3 milioni per i diritti radiofonici e 6,5 milioni per la Coppa Italia (a partire dai quarti di finale). Rifiutata anche l’offerta di Mediaset, che non e’ andata oltre i 10 milioni di euro per i soli highlights della fascia serale. A questo punto la Lega potrebbe decidere di avviare una nuova gara per l’assegnazione dei diritti. Glielo permette la regolamentazione delle procedure di vendita approvate dall’ Autorita’ per le Comunicazioni lo scorso 29 luglio. Su questa procedura ‘diretta’ confida il sottosegretario allo Sviluppo economico, con delega alle Comunicazioni Paolo Romani che oggi ha monitorato al situazione per il governo: “credo che la possibilita’ di mettersi attorno ad un tavolo senza limitare tutto a delle offerte in busta chiusa, favorira’ una soluzione. Il mio augurio e’ che non ci sia nessuna domenica senza calcio in tv e in radio. Il governo vigilera’ perche’ sia rispettata la tradizione che vuole le immagini salienti ‘in chiaro’ dopo le partite tramesse dalle pay tv”. Romani ha assicurato che il dg della rai, Claudio cappon sara’ coinvolto direttamente nella trattativa con la lega calcio. Difficilmente, pero’, ci potranno essere novita’ per sabato e domenica prossimi, quando partono i due campionati di A e B. Il calcio la domenica successiva sosterra’ una ‘pausa’ per un impegno della Nazionale, e quindi c’e’ tempo per trattare fino a meta’ settembre. Ma intanto gli italiani dovranno rassegnarsi a una domenica senza calcio, ne’ in tv ne’ sulla radio, a meno di non diventare abbonato di una pay tv.